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venerdì, 26 Aprile 2024
  • Svelato il nuovo laboratorio UL che testa componenti e protocolli nuovi

    Il nuovo laboratorio UL testa componenti e protocolli nuovi ma che occorre conoscereIl nuovo laboratorio UL testa componenti e protocolli nuovi ma che occorre conoscere.

    Sappiamo bene che la mobilità elettrica introduce molti componenti nuovi come quelli legati alla ricarica: il nuovo laboratorio UL li esamina a fondo per certificarne sicurezza e conformità agli standard internazionali. Il nome UL non è molto conosciuto perché è un ente certificatore che lavora per l’industria. Le sue attività nell’automotive sono molteplici e aiutano a capire la criticità e l’importanza dei nuovi componenti della mobilità elettrica. Il nome completo del nuovo laboratorio UL è Centro di collaudo dei sistemi di Ricarica dei Veicoli Elettrici ed è stato edificato nelle vicinanze di Francoforte. Si tratta di un impianto all’avanguardia che aiuterà, sia i produttori di apparecchi per la ricarica dei veicoli elettrici sia i fornitori degli OEM, a soddisfare i requisiti attuali e futuri del mercato e a ridurre al minimo i rischi legati a sicurezza e prestazioni.

     

    Tutto per la ricarica nel nuovo laboratorio UL

    Questa doppia valenza aiuta a capire che anche gli operatori indipendenti, come i ricambisti e i meccatronici, dovranno conoscere le omologazioni dei componenti dei veicoli elettrificati, che stanno arrivando anche nei cataloghi aftermarket di produttori come Deplhi. Si tratta di componenti ad alta tensione che troviamo non solo su automobili impegnative come la Porsche Taycan ma anche su compatte come le Toyota Yaris Hybrid. Il nuovo laboratorio UL testerà quindi sia le wallbox, molto diffuse nelle case ma che potranno diffondersi anche in officina, sia le colonnine di ricarica rapida fino a 350 kW. Non dimentichiamo poi che sia i veicoli sia i punti di ricarica evolveranno verso il Vehicle-to-Grid, quel V2G con il quale anche gli operatori indipendenti dovranno confrontarsi.

     

    Il nuovo laboratorio UL testa componenti e protocolli nuovi ma che occorre conoscereTest e conformità nel nuovo laboratorio UL

    Il V2G trasforma i veicoli elettrici in storage di energia distribuiti che si integrano nelle reti elettriche. In questo modo possono servire per soddisfare i picchi della richiesta e agire anche come back-up contro le interruzioni nell’erogazione dell’energia. Il nuovo laboratorio UL riesce a testare la ricarica V2G fino a 250 kW insieme alle funzionalità di connessione al Web che permettono non solo il dialogo veicolo – rete elettrica ma anche le soluzioni di pagamento. Lo IAM si troverà poi a lavorare con i nuovi componenti della ricarica, come dispositivi di interruzione del circuito di carica (CCID – charge circuit interrupting devices) e di rilevamento di corrente residua, connettori, prese e così via. Questi componenti sono omologati con norme – ad esempio AE J1772, UL 2202UL, UL 2594 – che non si applicavano ai veicoli a combustione ma che sarà sempre più facile trovare nei componenti dei veicoli. Anche i protocolli di comunicazione fra veicolo e infrastruttura di ricarica (CHAdeMO, ISO 15118, DIN SPEC 70121e altri) verranno testati nel nuovo laboratorio UL e potranno essere oggetto di diagnosi da parte di un meccatronico: occorre quindi formarsi perché se le Taycan sono poche, il numero delle ibride ed elettriche ‘terrestri’ cominciano a essere rilevante.

    Nicodemo Angì

     

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