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lunedì, 06 Maggio 2024
  • Auto elettriche e aftermarket: il report di ANFIA

    Stellantis e il futuro di Mirafiori - XEV YoYo Pro - Auto elettriche

    Le auto elettriche sono al centro di un grosso dibattito politico e mediatico.

    Se l’Unione Europea ha letteralmente spiazzato tutti, consumatori e case automobilistiche, imponendo come limite, il 2035, per la commercializzazione di veicoli termici. Le auto elettriche sono uno strumento valido e alternativo alla mobilità del futuro.

    Nonostante lo scarso appeal verso il pubblico europeo, le EV sono in costante crescita, anno dopo anno, ma osservando il parco circolante, la loro quota è alquanto limitata. Le vetture con alimentazione benzina e diesel, continuano a conquistare consensi, soprattutto grazie alla tecnologia ibrida.

    Secondo Riccardo Buttafarro, Responsabile Area Aftermarket nella Nuova Mobilità di ANFIA- Aftermarket, occorre fare un ragionamento sul peso attuale delle vetture elettriche sul parco circolante nel nostro Paese.

    Una situazione, quella di oggi, molto complessa, nonostante da diversi anni si sente parlare di elettrificazione, la filiera dell’aftermarket dovrà muoversi con consapevolezza e con la certezza che rispetto a oggi, tutto cambierà.

    Auto elettriche: carenza di infrastrutture e non solo

    Oltre la metà delle colonnine elettriche destinate a uso pubblico, si trovano nel Nord-Italia, mentre sulla rete autostradale non si raggiungono neppure le mille unità.

    Al 31 dicembre 2023 le colonnine elettriche presenti in Italia, destinate ad uso pubblico, sono 50.678.

    Rispetto al 2022 sono state installate 13.906 punti di ricarica. Della totalità delle colonnine, solo il 5% ha una potenza superiore ai 150 kW, il 9% una potenza compresa tra i 50 e i 150 kW e l’86% è in grado di erogare meno di 50 kW.

    Uno “scoglio” importante per la diffusione delle auto elettriche è infatti il prezzo di acquisto, per il quale non sono al momento previste riduzioni significative, fino a quando non caleranno i costi di acquisto delle batterie.

    Segue il costo del bollo auto: per le vetture full-electric sono previsti 5 anni di esenzione dal pagamento, dopo i quali si pagherà il 25% della tariffa piena, calcolata in base alla potenza in kw/h con tariffa unitaria leggermente differente da regione a regione (intorno a 2,5/3,00 euro a kw/h).

    Senza incentivi dedicati, le auto elettriche costano ancora troppo.

    Per quanto riguarda i componentisti, le loro reazioni in generale sono state molto rapide.

    È chiaro che la componentistica del motore endotermico non ci sarà più, sostituita da uno o più motori elettrici ed è altrettanto chiaro che alcuni prodotti cambieranno completamente, ad esempio i freni, che avranno una durata tra 5 e 10 volte quella attuale. È vero che esiste un parco circolante che garantirà, a seconda delle nuove regole, da 10 a 15 anni di sopravvivenza dei ricambi così come oggi li intendiamo.

    Ma è pur vero che un periodo di questa durata dovrebbe permettere a tutti i produttori e a tutte le forze che lavorano all’interno di questa filiera ivi comprese le attività di riparazione, assicurazione e distribuzione, che comunque cambieranno significativamente, di adattarsi.

    I Dati ANFIA sulle auto elettriche

    RISCHI VARI: INCENDIO

    • Difficoltà di spegnimento.
    • Possibilità di ripartenza delle fiamme anche dopo ore dal primo spegnimento.
    • È necessario isolare la vettura per almeno 72 ore e tenere una distanza di 10-15 metri da ogni tipo di materiale infiammabile.
    • È necessario fare formazione per l’utente del mezzo, che può trovarsi a dover fronteggiare situazioni di pericolo nuove.
    • Occorre provvedere alla dotazione di abbigliamento e mezzi specifici per gli operatori interessati (Vigili del Fuoco, officine etc.).

    RISCHI VARI: TRASPORTO E STOCCAGGIO

    • Le vetture elettriche richiedono un trasporto con caratteristiche differenti rispetto alle attuali vetture endotermiche (ad oggi non ci sono ancora normative specifiche, però, ad esempio, le compagnie di trasporto marittimo – traghetti e navi – chiedono che la carica della batteria sia limitata tra il 20 e il 50%).
    • È richiesto che le vetture vengano parcheggiate in zone specifiche, possibilmente all’aperto.
    • Per quanto riguarda il trasporto via terra attraverso bisarche, valgono le stesse norme delle vetture endotermiche, però le vetture elettriche devono essere etichettate.
    • Deve essere indicata la presenza di batteria ad alta tensione.
    • Chi trasporta deve essere formato su procedure specifiche in caso di emergenza (soprattutto in caso di incendio).

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