ASI si pronuncia sull’impatto ambientale delle vetture storiche.
Nell’epoca della mobilità sostenibile, l’Automotoclub Storico Italiano sigla un accordo con l’Istituto Superiore di Sanità.
L’obiettivo è quello di fare chiarezza sulle emissioni nocive prodotte dalla circolazione dei veicoli storici.
Lo storico accordo prevede l’analisi del materiale particellare, degli ossidi di azoto e di altri committenti potenzialmente connessi con la circolazione delle storiche vetture, in relazione agli utilizzi ed ai chilometri annualmente percorsi.
A livello nazionale sono circa 38.000.000 le auto circolanti, dove 6.900.000 sono ultraventennali e solo 49.000 tra queste sono definibili storiche perché in possesso di CRS registrati al Ministero dei Trasporti.
Queste vetture rappresenterebbero dunque lo 0,13% del parco circolante, con un impatto ambientale che sarà calcolato in funzione dell’utilizzo di questi particolari veicoli di interesse sottarco.
La media annua di percorrenza di questi veicoli è molto bassa, e questo accordo servirà per future riflessioni in materia legislativa.
Oltre quanto previsto dalla legge in materia di circolazione dei veicoli di interesse storico e collezionisti, si sta procedendo a realizzare un archivio di immagini certificate di veicoli storici che potranno essere messe in rete per esser integrato con quello della Motorizzazione Civile.
Marco Lasala