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sabato, 27 Aprile 2024
  • Il potere degli autoricambi

    Ricambisti e autoripatori hanno un peso significativo nel business della filiera automotive nazionale. Il dato fuoriesce dall’Osservatorio di Federmotorizzazione (Federazione Nazionale Commercianti Motorizzazione): lente analitica  che semestralmente analizza l’andamento delle imprese impegnate nel settore automotive. Una performance che conferma quella emersa dallo studio precedente. Nel giro d’affari dell’intero comparto, l’83 per cento del fatturato proviene dall’attività dei rivenditori. La restante quota giunge dal contributo di riparatori e venditori di ricambi (il 61 per cento delle totale delle imprese operative nel comparto della mobilità). Universo popolato in prevalenza, sottolinea Daniele Serio, direttore di Format Research (società che ha curato lo studio),  da microimprese che impiegano meno di 10 addetti nel 92 per cento dei casi: percentuale che è allineata con quella generale delle aziende nazionali, all’interno delle quali le imprese della mobilità hanno un’incidenza del 3,6 per cento L’analisi ha preso in esame anche l’aspetto del credito, evidenziando come 2 imprenditori su 10 (il 19,5 per cento per la precisione) abbia fatto richiesta di finanziamenti nel secondo semestre del 2016. Di questi, il 70 per cento ha ottenuto una risposta positiva, ma soltanto nel 35 per cento dei casi l’importo è stato uguale (o superiore) a quello richiesto. Per 3 imprese su tre, soprattutto nel Mezzogiorno, la richiesta non ha invece avuto buon fine. Se nel 75 per cento dei casi la richiesta di credito aveva come obiettivo la ricerca di liquidità, nell’11 per cento lo scopo era la ristrutturazione del debito, mentre per il 15 per cento delle imprese il denaro è servito per investimenti, in particolare in nuove tecnologie.

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