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martedì, 30 Aprile 2024
  • Unioncamere, lavoro: 173mila entrate nel trimestre finale del 2014

    Oltre 173mila entrate previste dalle imprese dell’industria e dei servizi, monitorate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, 9.200 in più rispetto alle assunzioni previste lo scorso anno. L’aumento delle entrate, però, non compenserà le uscite attese nel periodo (295mila), determinando una perdita di quasi 122mila posti di lavoro nel settore privato, 25mila in meno, comunque, di quelli previsti nel trimestre finale del 2013. Il 15,3 per cento delle oltre 173mila entrate di personale previste dalle imprese per il trimestre finale del 2014 saranno destinate a lavoratori inquadrati con contratti a tempo indeterminato; il 52,7 per cento ai contratti a termine ed il 4,6 per cento all’apprendistato. Nel suo complesso, il lavoro subordinato dovrebbe registrare un incremento del 3,3 per cento rispetto al quarto trimestre 2013 per effetto di un deciso innalzamento dei contratti a termine del 13,1 per cento da un anno all’altro,  pur a fronte di un decremento dei contratti a tempo indeterminato e di apprendistato (pari rispettivamente al -9,6% e al -7%) che le imprese hanno programmato di utilizzare per le nuove assunzioni. In aumento anche le forme contrattuali “autonome” (28.200 tra ottobre e dicembre 2014, il 16,3% del totale) con una crescita del 22,7% dei contratti a progetto (che saranno 18.900) e del 9,5% delle altre forme di lavoro atipico (partite Iva e lavoratori occasionali) per complessive 9.200 unità.
     

    Aumenta la domanda di lavoro del terziario, si riduce ancora quella dell’industria
     

    La crescita della domanda di lavoro si deve unicamente al settore terziario che, con 127.150 lavoratori complessivi in ingresso mette a segno un aumento tendenziale del 9,7 per cento, pari a oltre 11.200 unità. Contemporaneamente le uscite su base annua si riducono del 6,5 per cento, consentendo un miglioramento del saldo da -104mila a -78.600 posti di lavoro. Su quest’ultimo hanno un peso rilevante le attività di alloggio e ristorazione, che dovrebbero ridurre di 55.600 unità la propria forza lavoro.  Nessun segno di inversione di tendenza si osserva invece nel settore industriale, le cui entrate totali su base annua si riducono del 4,3 per cento mentre le uscite calano dell’1,3 per cento rispetto al quarto trimestre 2013, determinando così un saldo non solo negativo, ma anche peggiore di quello registrato lo scorso anno (da -42.200 a -43.100 unità). Questi andamenti sono determinati soprattutto dal comparto delle costruzioni (-14.600 unità circa).

     

    Territorio: in affanno prima di tutto il Mezzogiorno. Cresce il lavoro in Trentino Alto-Adige
     

    A livello territoriale, il maggior numero di assunzioni dirette da parte delle imprese (sono esclusi gli interinali e le forme contrattuali autonome) dovrebbe registrarsi nel Nord-Est (39mila), seguito dal Nord-Ovest (quasi 38mila). Nel Mezzogiorno le imprese invece prevedono di assumere 30.400 persone e al Centro 20.400. Considerando le contemporanee uscite programmate, il saldo atteso nelle diverse macro-ripartizioni registra nel Sud i valori peggiori (-44mila unità la differenza tra entrate e uscite). Mentre le altre aree si manterranno al di sotto delle 30mila unità in meno.

     

     

    MOVIMENTI OCCUPAZIONALI PREVISTI DALLE IMPRESE

    NEL IV TRIMESTRE 2014 PER REGIONE

     

     

    Movimenti previsti

     

     Entrate

    Uscite

    Saldo

     

    (v.a.)

    (v.a.)

    (v.a.)

           

     

     

     

     

    PIEMONTE

    13.330

    17.850

    -4.520

    VALLE D'AOSTA

    1.620

    1.570

    50

    LOMBARDIA

    33.240

    49.000

    -15.750

    LIGURIA

    4.820

    9.480

    -4.660

    TRENTINO ALTO ADIGE

    14.270

    11.100

    3.170

    VENETO

    16.950

    28.560

    -11.610

    FRIULI VENEZIA GIULIA

    4.330

    6.410

    -2.080

    EMILIA ROMAGNA

    14.350

    27.120

    -12.770

    TOSCANA

    9.460

    20.570

    -11.110

    UMBRIA

    2.270

    4.300

    -2.030

    MARCHE

    4.130

    9.730

    -5.590

    LAZIO

    13.860

    23.870

    -10.010

    ABRUZZO

    4.330

    7.460

    -3.130

    MOLISE

    660

    1.230

    -570

    CAMPANIA

    11.340

    23.580

    -12.240

    PUGLIA

    7.390

    16.590

    -9.200

    BASILICATA

    1.070

    2.590

    -1.520

    CALABRIA

    3.360

    6.580

    -3.220

    SICILIA

    8.550

    18.090

    -9.530

    SARDEGNA

    3.950

    9.350

    -5.400

     

     

       

    NORD OVEST

    53.000

    77.890

    -24.890

    NORD EST

    49.900

    73.190

    -23.290

    CENTRO

    29.720

    58.460

    -28.740

    SUD E ISOLE

    40.660

    85.470

    -44.810

    TOTALE ITALIA

    173.280

    295.000

    -121.730

     

    I valori assoluti sono arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori.

    Fonte: Unioncamere – Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2014

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