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sabato, 04 Maggio 2024
  • Inflazione: il carrello della spesa si “raffredda” ma i consumi restano giù. Tavola “low-cost” per una famiglia su tre

    A novembre frena la corsa del carrello della spesa, ma resta comunque troppo caro per le tasche delle famiglie, mantenendosi superiore al tasso d’inflazione di un punto secco percentuale.

    Gli italiani al supermercato certo non si sono accorti della differenza, anzi i consumi sono diminuiti ancora: le buste della spesa si sono svuotate del 3 per cento e il 68 per cento delle famiglie ha già ammesso che celebrerà il prossimo Natale in modo più modesto per colpa della crisi. Lo afferma la Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati definitivi sui prezzi al consumo diffusi dall’Istat.

     

    “D’altra parte, se aumentano i costi per le bollette e i trasporti (rispettivamente +6,4 per cento e +5,2 per cento annuo), gli italiani devono tagliare da qualche altra parte, anche sugli alimentari” ricorda la Cia. E a novembre purtroppo i prezzi al dettaglio di molti prodotti “base” della tavola si sono “scaldati”, con un ulteriore effetto depressivo sui consumi a tavola: la frutta (+5,9 per cento), la carne (+2,2 per cento), le uova (+6,4 per cento), le farine (+1,7 per cento), la verdura (+1,6 per cento).

    “Le famiglie di conseguenza mettono in atto comportamenti d’acquisto improntati alla prudenza e al massimo risparmio” evidenzia la Cia. Questo vuol dire prima di tutto che si tagliano di netto cene fuori e dolci della domenica, con un calo nei ristoranti (-5 per cento) e nelle pasticcierie (-11 per cento). Ma non solo. Oggi ben il 34 per cento delle famiglie italiane (7,4 milioni) dichiara di optare ormai per prodotti “low-cost” o di qualità inferiore, mentre il 28 per cento (6,5 milioni) ammette di rivolgersi quasi esclusivamente ai discount, ricercando “tout-court” sconti e promozioni commerciali.

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