Mentre il fatturato dell’industria scende ancora a febbraio, segnando il 14esimo calo tendenziale a meno 4,7 per cento, l’agroalimentare continua a “tenere” sui mercati, registrando un più 0,5 per cento di ricavo. A dispetto della crisi e nonostante il crollo dei consumi interni. Lo afferma la Cia, Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati diffusi dall’Istat. “Il settore dell’auto, che da sempre è stato un traino dell’industria “made in Italy”, è in profonda sofferenza con riduzioni drastiche a febbraio sia a livello di produzione (-16,6%) che di ordinativi (-14,1%) che di fatturato (-18,1%)” -sottolinea la Cia. “All’opposto, il segmento alimentari e bevande ‘resiste’ – continua la Confederazione – meglio degli altri comparti alla congiuntura negativa e anche a febbraio riesce ad aumentare la produzione (+3,%), a non perdere ordini e, soprattutto, a mantenere il fatturato in territorio positivo (+0,5%). Questo significa che il nostro agroalimentare è sempre più strategico e che oggi può rappresentare davvero un volano per la ripresa del Paese. Ecco perché è sempre più urgente agire con una valorizzazione adeguata del comparto, costruendo una vera politica per l’agroalimentare made in Italy, che finora non c’è mai stata, con misure di sostegno”.