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domenica, 19 Maggio 2024
  • Bankitalia, in Italia famiglie sempre più povere

    Gli italiani sempre più poveri sul fronte reddituale. Alla fine del 2011 la ricchezza netta delle famiglie italiane, cioè la somma di attività reali (come abitazioni e terreni) e di attività finanziarie (depositi, titoli, azioni), al netto delle passività finanziarie (mutui, prestiti personali, ecc.), è risultata pari a 8.619 miliardi di euro. Con un calo, a prezzi correnti, tra la fine del 2010 e la fine del 2011, dello 0,7 per cento ( pari a 63 miliardi di euro). L’sos lo lancia uno studio condotto dalla Banca d’Italia che sottolinea come all’aumento delle attività reali (1,3%) corrisponda una diminuzione delle attività finanziarie del 3,4 per cento ed un aumento delle passività del 2,1 per cento. In termini reali la ricchezza complessiva, rispetto alla fine del 2010, è diminuita del 3,4 per cento (306 miliardi di euro a prezzi 2011).

     

    Dalla fine del 2007, quando l’aggregato ha raggiunto il valore massimo di 9.151 miliardi di euro ai prezzi del 2011, il calo è stato pari al 5,8 per cento. Secondo stime preliminari di Bankitalia, nel primo semestre del 2012 la ricchezza netta delle famiglie sarebbe ulteriormente diminuita in termini nominali (0,5%) per effetto di una diminuzione delle attività reali (0,7%) e finanziarie (0,4%) non compensata dalla flessione delle passività. Se si tiene conto dell’andamento dei prezzi, in questo semestre si acuisce la tendenza flettente della ricchezza netta in termini reali.

     

    La variazione della ricchezza complessiva in termini reali può essere attribuita a due fattori: il flusso di risparmio (al netto degli ammortamenti) e i capital gains, che riflettono le variazioni dei prezzi delle attività reali e di quelle finanziarie, al netto della variazione del deflatore dei consumi. Nel 2011 il risparmio delle famiglie è ammontato a 44 miliardi di euro; i capital gains sono stati invece negativi (350 miliardi di euro), per due terzi a causa della riduzione dei capital gains finanziari e per un terzo a causa del calo dei prezzi delle abitazioni in termini reali.

     

    La distribuzione della ricchezza è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione: molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza; all’opposto, poche famiglie dispongono di una ricchezza elevata. Le informazioni sulla distribuzione della ricchezza (desunte dall’indagine campionaria della Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie italiane) indicano che alla fine del 2010 la metà più povera delle famiglie italiane deteneva il 9,4 per cento della ricchezza totale, mentre il 10 per cento più ricco deteneva il 45,9 per cento della ricchezza complessiva.

     

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