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domenica, 19 Maggio 2024
  • Decifrare le lingue antiche con il pc

    Una sorta di Stele di Rosetta – la pietra che ha permesso di decifrare i geroglifici – in versione hi-tech. Ecco cosa sono riusciti a creare un gruppo di ricerca canadese e americano dell'università della British Columbia e dell' Università della California a Berkeley.

     

    La ricerca è stata pubblicata sulla rivista dell'Accademia di Scienze degli Stati Uniti (Pnas)Proceedings of the National Academy of Sciences, e se tutti i test dovessero risultare attendibili, potrebbe diventare la scoperta che rivoluzionerebbe lo studio della linguistica. Come è risaputo, lo studio delle origini delle lingue, da sempre è stato considerato uno dei più difficili in assoluto, perché non ci sono documenti o fonti attendibili, per risalire all’etimologia delle parole e ai cambiamenti che le lingue subiscono negli anni, a causa di contaminazioni con altri popoli ed ambienti. L’attività di questo modello computerizzato, attuerebbe tutte le fasi dello studio convenzionale fatto solitamente in maniera manuale da linguisti e ricercatori. Solitamente quest’ultimi adoperano il metodo comparativo, ovvero un processo manuale basato sulle informazioni relative ai cambiamenti dei suoni delle parole nelle lingue moderne imparentate fra loro. Seguendo le stesse dinamiche i ricercatori hanno ricostruito un gruppo di antichi linguaggi del Pacifico e dell'Asia, da una banca dati di oltre 142.000 parole appartenenti a 637 lingue austronesiane, una famiglia di lingue parlate nel Sud-Est asiatico, nel Pacifico e parte dell'Asia continentale.

     

    Dai test effettuati, emerge che l’85% della ricostruzione è accurata quanto le ricostruzioni manuali realizzate dai linguisti. Raggruppando parole con significati comuni appartenenti a lingue correlate fra loro, analizzando le caratteristiche comuni e i cambiamenti dei suoni a livello di singole sillabe, come si fa solitamente nella prassi di uno studio linguistico dei linguaggi, i ricercatori hanno ipotizzato che ogni parola si evolve lungo i rami di un albero di linguaggi imparentati fra loro. I nodi dell'albero sono lingue non più parlate, le foglie invece sono le lingue moderne. L’auspicio del coordinatore del lavoro, Alexandre Bouchard-Cotè, dell'università di Berkeley, è quello di giungere a risultati tanto attendibili, da rivoluzionare l’intero studio della linguistica, come l'analisi statistica e il calcolo computerizzato hanno rivoluzionato la biologia.

     

    FONTE: repubblica.it

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