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venerdì, 26 Aprile 2024
  • Autopromotec Conference, a Bologna il futuro dell’aftermarket

    L’Autopromotec Conference è un evento che cade nell’anno ‘di mezzo’ fra 2 successive edizioni di Autopromotec e la sua edizione 2018 non poteva non parlare dei cambiamenti che interesseranno tutto il settore. Inforicambi tratta frequentemente questi temi e pensa quindi che sia molto utile raccogliere le parole dei protagonisti intervistati nella 2 giorni bolognese.

    Le competenze nell’era tecnologica

    Renzo ServadeiPartiamo quindi dal padrone di casa, Renzo Servadei, ‘Amministratore delegato di Autopromotec. La domanda postagli sui nuovi scenari della mobilità e sui ruoli che in essi avranno i riparatori ha suscitato risposte molto interessanti. Gli operatori dell’aftermarket rimarranno infatti centrali ad onta di un luogo comune che ritiene che più tecnologia equivalga ad una minore importanza dell’uomo. Servadei ribalta l’assunto, affermando che l’autoriparatore dovrà essere in grado di interpretare tutti i dati che vengono dall’automobile: dalle banche dati, dalle infrastrutture e, ovviamente, dalla Case produttrici. Il lavoro diventerà quindi più interessante e anche impegnativo perché le cose da fare saranno di più. Un’altra raccomandazione è quella di non avere paura del cambiamento, che va affrontato seguendo la parola d’ordine della formazione, assolutamente necessaria per acquisire le nuove competenze dell’auto elettrica, connessa e, fra qualche tempo, autonoma. Queste sfide importanti coinvolgono anche il rapporto generazionale genitori-figli: nel senso che a volte i figli degli autoriparatori pensano di fare altre professioni perché pensano che questo sia, seguendo un il vecchio concetto, un mestiere faticoso e ‘sporco’. In realtà con l’affermarsi delle nuove tecnologie il lavoro diventerà più affascinante per i giovani perché coniugherà la passione per l’automobile, che tutti noi italiani abbiamo dentro, con la connettività, l’informatica e la programmazione. In effetti i figli del meccanico Giorgio Agostino sono subentrati nella gestione dell’officina di famiglia dando per scontati tester, diagnosi e PC.

     

    I motori a scoppio? Ancora sulla breccia

    Fabrizio GuidiImportante anche il contributo di Fabrizio Guidi, presidente di Asconauto, l’Associazione Nazionale Consorzi Concessionari Auto. Guidi ha ripreso il tema dei cambiamenti che riguarderanno l’automotive, dicendo subito che, anche se non bisogna avere paura, nessuno deve mai cullarsi e dormire. Appare chiaro che i veicoli elettrici sono importanti e sono destinati a diffondersi ed è giusto che si presti attenzione alla questione dell’inquinamento atmosferico. Occorre però buon senso perché altrimenti si rischia di agire senza lucidità e con atti persecutori. I più recenti motori diesel sono in questo momento i meno inquinanti oggi e grandi case come Mercedes ci credono ancora e stanno investendo molto. Le ibride diesel, per esempio, sono molto promettenti mentre le auto elettriche hanno, ad oggi, problemi di peso e di riciclo e smaltimento delle batterie. Occorre anche pensare che altri mezzi di trasporto sono molto inquinanti, come le grandi navi commerciali, e che anche l’industria e gli impianti di riscaldamento hanno attualmente emissioni abbondanti. In ogni caso i numeri parlano di un parco circolante che, ancora per molti anni, sarà in grande maggioranza dotato di motori a scoppio, come ricordatoci da Schaeffler parlando delle auto elettriche. Essi cambieranno però molto e quindi la formazione sarà ancor più importante.

     

     

    Le persone, e i professionisti, al centro

    Giorgio BoianiA parlare di tecnologie e di online è poi Giorgio Boiani, vicepresidente di Asconauto, che insiste anche sul fatto che le trasformazioni saranno epocali anche dal punto di vista sociale: l’uomo deve ritornare al centro e non può essere messo in ombra dalla tecnologia. In ogni caso le evoluzioni sono sempre più frenetiche e occorre essere pronti a fronteggiarle. Un esempio paradigmatico è la vendita dei ricambi online, un canale che ha dato moltissime opportunità di business a tutti: sappiamo infatti che eBay si propone come partner e non come competitor dei ricambisti. In questo momento, però, il Web è anche il ‘luogo’ nel quale agiscono i più grandi truffatori attivi nel mondo del commercio. Asconauto è da sempre in prima linea contro la contraffazione e per promuovere il ricambio originale: sta agendo, per esempio, insieme alla Guardia di Finanza e alle Associazioni per capire la provenienza di questi articoli. È inoltre molto importante riuscire ad informare il consumatore per dissuaderlo dall’affidarsi a interlocutori improvvisati e affidarsi invece ai professionisti che riescono a tutelare i suoi acquisti come la riparazione. Possiamo, quindi, parlare di nuova mobilità, persino autonoma, ma dobbiamo sempre ricordare che una riparazione non corretta ha comunque un fattore di rischio altissimo, su qualsiasi veicolo essa venga effettuata.

     

    L’onda lunga della crisi

    Marc AguettazLa voce di Marc Aguettaz, country manager della conosciuta società di ricerche GIPA Italia, è stata lucida come sempre e ha tratteggiato il futuro del parco italiano. Un primo elemento sul quale soffermarsi è che l’80 per cento del circolante all’anno 2023 è già stato immatricolato, un dato che deriva anche dalla proverbiale anzianità delle auto italiane. Questo dimostra che in termini di tecnologie l’evoluzione è molto più veloce nei saloni delle concessionarie rispetto a quel che gira nelle strade. L’idea si rafforza pensando al fatto che circa il 50 per cento delle vendite in questi primi 6 mesi dell’anno è fatto di auto a gasolio mentre le elettriche, pur in crescita dell’80 per cento, sono arrivate soltanto allo 0,2 per cento. Per quel che riguarda l’ibrido il nostro interlocutore riporta quel che sostengono ingegneri e tecnici: più una cosa è complessa più è probabile che si rompa. Complessivamente nel medio-lungo termine Aguettaz non vede grandi preoccupazioni per l’aftermarket. L’arrivo massiccio delle auto a guida autonoma (e del potenzialmente più pericoloso, per l’aftermarket, car sharing, che potrebbe trasformare le automobili in utility) lascia circa 10 anni di sostanziale non-cambiamenti delle riparazioni: un periodo utile nei quali prepararsi in vista dei futuri, ineluttabili cambiamenti. Purtroppo sensibile il ‘vuoto’ causato dal calo delle immatricolazioni degli anni dal 2011 al 2014, un’assenza che comincia a fare male. In aggiunta a questo c’è anche una maggiore predisposizione  degli automobilisti nello spendere meno. Se il 2017 è stato molto positivo, il 2018 ha registrato un certo rallentamento, dovuto anche al fatto che, come segnalato sia da Istat sia da Banca d’Italia, l’anno scorso le famiglie hanno aumentato le spese più di quanto non sia aumentato il loro reddito. Esse avevano sperato nei frutti di una ripresa che però quasi nessuno ha visto e quindi  si è tirato il freno a mano. Rimane il fatto che fra qualche anno arriveranno nelle officine le nuove auto immatricolate negli anni dal 2015 al 2017, un periodo che ha registrato aumenti consistenti nelle vendite.

    Confrontarsi con le nuove tecnologie

    Franco MingozziPone l’accenno sulla formazione e sulla tecnologia Franco Mingozzi, presidente di CNA Autoriparazione, evidenziando il fatto che la tecnologia è andata avanti senza ‘guardare in faccia’ nessuno. In questo quadro l’autoriparatore, se vuole rimanere sul mercato operando queste automobili, deve essere al corrente di tutte le novità che ci sono all’interno di questa vettura. In altre parole, se le automobili cambiano continuamente anche l’artigiano deve cambiare tutti i giorni insieme al suo modo di operare. Avverrà un mutamento definito epocale e gli autoriparatori dovranno essere sempre più aggiornati: è per questo che CNA ha organizzato corsi in tutte le regioni d’Italia. Mingozzi ritiene che si andrà verso numerosi accorpamenti di aziende perché con le automobili elettriche, connesse e poi anche autonome ci saranno meno incidenti e meno rotture: ci sarà un po’ meno di tutto, per così dire. Se le nostre aziende vorranno stare al passo coi tempi dovranno probabilmente diventare ‘aziende multiservizio‘ nelle quali sarà possibile riparare o sostituire una gomma, ripristinare una carrozzeria o usufruire di servizi meccatronici. Probabilmente questo sarà il futuro e dobbiamo essere preparati quando qualcuno vorrà servizi di questo tipo nelle nostre officine.

     

    Nicodemo Angì

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