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sabato, 18 Maggio 2024
  • Mg Rover sommersa dai debiti: 1,8 miliardi di sterline

    La Mg-Rover ha debiti per circa 1,8 miliardi di sterline (2,3 miliardi di dollari). E’ quanto ha reso noto il ‘Times’ di Londra citando un rapporto dei creditori inviato dagli amministratori della PriceWaterHouseCoopers LLP.
    Il debito della fallita società britannica include anche 641 milioni di sterline per le pensioni di invalidità, diritti di garanzia e “indebitamenti interni alla compagnia”.
    Una cifra pazzesca, che rende di fatto più difficile il salvataggio del gruppo inglese, e che spiega alla fine perché poi il governo Blair si sia tirato indietro dal famoso prestito: non sarebbe bastato.

    Ma chi potrebbe ora salvare il Gruppo? Forse nessuno, viste le cifre in ballo, ma sono in molti invece ad essere interessati al marchio MG. E non solo per il suo incredibile passato storico: l’MG ha il più grande bacino di utenti e di club del mondo. Un numero enorme di appassionati che potrebbero fare la fortuna di qualsiasi costruttore. Più o meno come è successo per la Mini, altra perla inglese poi finita in mani Bmw.

    Per ora i più vicini al salvataggio della Mg Rover (ma forse sarebbe meglio dire solo Mg…) sono la Chapman Automotive e la Welford Winton due aziende inglesi specializzate in costruzione di supercar, ma si riapre clamorosamente anche il caso della cinese Saic.

    Secondo la Mg-Rover infatti i cinesi non avrebbero per intero i diritti dei modelli serie 25 e serie 75 di Rover.
    Secondo Tony Lomas uno degli amministratori della PrincewaterhouseCoopers LLP, la compagnia cinese avrebbe infatti comprato i diritti sui due modelli della Rover per una cifra di 67 milioni di sterline (125 milioni di dollari) lo scorso anno, ma non per costruirli in modo autonomo dal gruppo inglese. Così la Shanghai Auto – anche se ha già precisato di essere “fiduciosa su quanto è stato acquistato in precedenza ed è inoltre pronta a combattere per questo” – potrebbe quindi tornare sui suoi passi e rilevare del tutto la casa inglese. Vedremo. La partita è aperta.

    Articolo pubblicato sul sito repubblica.it in data 30/05/2005

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