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sabato, 27 Aprile 2024
  • La Fiat corre da sola

    Alla fine il divorzio è stato sancito. La Fiat auto se ne va, libera di correre "senza i trattori" come ha ricordato nella conferenza stampa l’amministratore Marchionne. Ora si tratta di "fare", esattamente quello che l’ad auspica quando dice che negli USA fanno di più e parlano di meno.

    C’ è da dire che però l’andamento del mercato non sembra incoraggiare numeri da piano quinquennale, visto il calo costante delle vendite che peraltro segue la logica tendenza di un mercato saturo e la stretta dei cordoni della borsa conseguente alla crisi. Inoltre l’obiettvo di produrre entro il 2014 il fatidico quantitativo di 6 milioni di auto non individua automaticamente un mercato sul quale collocarlo.

    Per quanto l’Asia sembri ora un serbatoio potenzialmente infinito, ci sono precisi limiti dovuti alla concorrenza e allo status che ridimensioneranno in funzione di fattori oggettivi il piazzamento dei diversi marchi. Mentre in Europa lo scontro si annuncia sempre più forte e anche ora che l’Alfa è "tornata" a essere il marchio premium di Fiat, l’aumento delle quote di mercato rimane una dura battaglia.

    Dunque il discorso si sposta sull’innovazione tecnologica, elemento essenziale per piazzare le auto nel primo mondo. In ogni altro caso le opzioni rimangono valide solo per i Paesi emergenti. E i prodotti "non top" saranno dunque inevitabilmente apprezzati più che altro là. La sfida è questa, ma forse lo spostamento definitivo verso l’estero delle vendite farà fare alla Fiat il balzo che da tempo l’attende.

    17/09/2010
    GenteMotori.it

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