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lunedì, 29 Aprile 2024
  • Italia e Cina insieme per l’auto elettrica

    L’Italia lavorerà fianco a fianco con la Cina per sviluppare l’auto elettrica. Come informa una nota del ministero dell’Ambiente, oggi Stefania Prestigiacomo ha firmato un accordo con il ministro della Scienza e della Tecnologia della Repubblica Cinese, Wang Gang, che intensifica i rapporti di collaborazione fra i due Paesi in materia ambientale, in particolare per lavorare assieme sul tema della mobilità sostenibile. Una firma che segue la richiesta di collaborazione del Ministero dell’Ambiente Italiano per l’attuazione del programma "Mille auto elettriche/ibride in 10 città" lanciato dal ministro Wang Gang nel 2009.

    L’obiettivo è incrementare la presenza e la tecnologia a disposizione del nostro Paese in un settore strategico per il futuro sostenibile soprattutto delle aree urbane e con un partner forte come la Cina (primo mercato di auto al mondo). Il progetto potrà avere, secondo il ministero italiano, interessanti ricadute per le imprese italiane presenti in Cina in settori come l’elettronica, delle batterie, della componentistica. "Il programma si inserisce in un momento di grande dinamismo anche dei rapporti fra le aziende private dei due paesi in questo settore, segnato in particolare dalla nascita di una joint venture fra Fiat e un’azienda cinese per la costruzione di automobili in Cina", si legge nella nota.

    "L’impegno condiviso dal governo e dal mondo imprenditoriale è quello di mettere in campo politiche e misure finalizzate a raggiungere tre obiettivi: la riduzione dell’inquinamento da traffico (smog, pm10) nelle aree urbane e metropolitane; la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 dal settore dei trasporti, oggi il 30% del totale; la velocizzazione del trasporto delle persone e delle merci, elemento chiave di qualità di vita e di competitività dei territori", ha commentato nella nota il ministro Prestigiacomo. "Quella della mobilità sostenibile, il governo né è convinto, è una ‘win-win strategy’ perché somma i vantaggi ambientali a quelli economici, lo stimolo alla crescita economica e alla vivibilità delle città", ha aggiunto il ministro.

    07/10/2010
    OmnAuto.it

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