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sabato, 18 Maggio 2024
  • Arriva l’auto che fa tutto da sola. La tecnologia “sorpassa” il guidatore

    L’auto del futuro è caduta sulla Terra. Naturalmente non vola e al posto del carburante non possiamo metterci né acqua né aria. Ma grazie all’elettronica sta accadendo qualcosa che appena due o tre anni fa sembrava fantascienza. Qualcosa che spedisce nel campo del ridicolo tutti i marchingegni montati dal mitico “Q” sulle macchine dell’agente segreto più famoso del mondo, James Bond.
    Per esempio, avreste mai immaginato di poter evitare la fastidiosa e complicata manovra di parcheggio?

    Bene, da oggi sarà possibile. E questo grazie a un sofisticatissimo dispositivo chiamato “Self Park” che ha appena debuttato sulla Toyota Prius e sulla nuova ammiraglia Lexus, il marchio di lusso della casa giapponese. Complicatissimo da realizzare ma molto facile da usare. Basta individuare il posto, mettercisi accanto, premere un pulsante e penserà a tutto l’auto. Mentre voi vi guardate la manovra sul monitor comodamente seduti al posto di guida e con le braccia incrociate i sensori elettronici hanno già preso le misure del posto e una centralina guidata da varie telecamere provvederà a girare lo sterzo, azionare il motore e depositare voi e la vostra macchina nel parcheggio desiderato.

    Niente male come prove di futuro. Ma questo è soltanto l’inizio. Il resto si chiama “sguardo artificiale”. E qui sono i tedeschi a farla da padroni. Rainer Kallenbach, il responsabile del settore “assistenza alla guida” della Bosch ha le idee molto chiare: “Tutti i sistemi elettronici dovranno arrivare ad interpretare ciò che sta accadendo e quindi non soltanto rilevare delle situazioni ma capirne il senso per anticipare gli eventi negativi”. Insomma sarà l’auto a guardarsi intorno e comportarsi di conseguenza. E per chi guida sarà sempre tutto più facile.

    Detto e fatto. Sulla nuova Mercedes CL c’è infatti un congegno elettronico chiamato “Pre Safe Brake”, una specie di angelo custode dell’era moderna, in grado di mettere in funzione i freni quando il guidatore non si accorge di un impatto imminente. Il tutto grazie a dei sensori radar installati nel paraurti anteriore con una capacità di lettura da 30 a 150 metri e un angolo di visuale di 80 gradi. Roba da far sembrare primitivo anche il controllo elettronico della frenata (Abs) o quello della trazione (Esp).

    Ma non è finita. Lo sguardo artificiale si spinge oltre. E qui rispuntano un’altra volta i giapponesi. E ancora la Lexus, una delle prime auto al mondo dotate di un dispositivo in grado di avvisare il guidatore quando per un colpo di sonno o per distrazione sta passando nell’altra corsia e di riportarlo sulla propria carreggiata. Finora il massimo raggiunto era soltanto un avviso acustico in caso di lenta uscita di strada ma con questo congegno la realtà supera di nuovo l’immaginazione.

    Un po’ come già avviene con il “Cruise control adattativo”, già in funzione su Bmw, Mercedes, Lexus e Honda (in arrivo sulla Volvo e sulle prossime Ford). Grazie a un radar, un raggio laser e una microcamera che regolano acceleratore e freni l’auto è in grado di mantenere una velocità costante e di rallentare se chi sta davanti va più piano o frena. E se invece una macchina dovesse spuntare all’improvviso da dietro? Niente paura. Anche in questo caso una telecamera infilata nello specchietto retrovisore (Volvo XC 90 e Audi Q7) ci avviserà del pericolo imminente.
    Il prossimo appuntamento sarà con il pilota automatico. Molto prima di quanto si possa immaginare perché i tedeschi della Volkswagen l’hanno già sperimentato su una Golf. E sembra che funzioni davvero.

    Articolo di Valerio Berruti pubblicato sul sito www.repubblica.it in data 01/09/06

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