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sabato, 27 Luglio 2024
  • Dati auto connesse, studio FIA fra automobilisti e aftermarket

    Gli automobilisti sanno poco dei dati auto connesse

    Uno studio di FIA Region 1 evidenzia che gli automobilisti sanno poco sui dati auto connesse, a volte ignorando persino che il proprio veicolo accede al Web. La ricerca, commissionata dall’Ufficio europeo della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile), ha interessato un campione di 11mila automobilisti di 11 Paesi (Italia, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca e Spagna) e aveva lo scopo di conoscere l’atteggiamento dei cittadini dell’Unione verso gli sviluppi tecnologici. L’indagine delinea un quadro poco confortante: il 59% degli automobilisti pensa che il suo veicolo non sia connesso, il 61% non ricorda di aver dato alcun assenso alla raccolta e al trattamento dei datirelativi alla propria auto. Soltanto il 47% è consapevole del fatto che quei dati – che possono includere informazioni personali, quali il traffico telefonico e i contatti e-mail – vengono registrati e condivisi, mentre il 59% è preoccupato di non avere chiarimenti sufficienti su come vengono utilizzati. Ricordiamo che i dati auto connesse hanno tante applicazioni utili, dal soccorso stradale alla manutenzione predittiva, ma la privacy degli utenti dev’essere sempre rispettata.

    Le persone vogliono poter scegliere anche per i dati auto connesse

    Questa ricerca copriva aspetti quali libertà di scelta del consumatore, prezzi e velocità di erogazione dei servizi. Riguardo il primo aspetto è emerso che il 65% degli automobilisti vuole avere la possibilità di cambiare il provider telematico del proprio veicolo mentre il 61% gradirebbe farlo nel corso della vita del mezzo. Interessante è poi la quota, pari al 59%, degli intervistati che pensa che il costruttore debba offrire più servizi connessi addizionali rispetto a quelli offerti da operatori terze parti; la stessa percentuale è preoccupata di non avere il controllo sulle informazioni raccolte e condivise. Solo il 29% degli intervistati è favorevole a pagare per ottenere app dedicate all’auto, mentre il 34% accetterebbe di condividere dati sul veicolo e/o sul guidatore pur di non pagare; il 21% preferirebbe avere la gratuità in cambio di pubblicitàdedicata mentre il 33% non sa cosa rispondere, anche questo un dato interessante. Fra quelli consentiti dai dati auto connesse i servizi i più apprezzati sono la navigazione real-time con gestione intelligente degli ingorghi, il localizzatore del veicolo, il controllo remoto del climatizzatore, il controllo dell’efficienza della guida, il parcheggio assistito e la connessione a Internet. Disaggregando i dati per età si scopre che le persone nella fascia 18 – 34 anni sono i più propensi a pagarli, probabilmente perché più abituati al modello delle app: ricordiamo che un atteggiamento simile era già emerso da una ricerca di Autoscout24.

    I dati auto connesse cruciali anche per l’aftermarket

    L’accesso al Web è ormai ‘di serie’ da anni sulle automobili e sui veicoli commerciali leggeri dato che in Europa dal 31 marzo 2018 è obbligatorio il sistema eCall che richiede una connettività via rete cellulare per poter fare la chiamata, inviando anche la posizione del veicolo automaticamente qualora i passeggeri siano impossibilitati a farlo. I dati auto connesse entrano anche nella scelta che l’automobilista fa per la manutenzione/riparazione dei veicoli: il 62% dei proprietari dei veicoli, per esempio, è disposto a passare dal service ufficiale della Casa a un’officina indipendente, se questo significa prezzi più bassi. Altri driver per il cambiamento sono una maggiore velocità di esecuzione degli interventi (56%), l’accesso ai servizi da remoto in generale (46%) ma hanno appeal anche il poterlo fare direttamente dal cruscotto del veicolo (42%) o tramite app (41%). È interessante notare che le voci di questa classifica mantengono le posizioni anche nel passaggio inverso, ossia dall’aftermarket indipendente a quello ufficiale, con l’ulteriore spunto di riflessione che le percentuali salgono se chi ha risposto ha già un’auto connessa. L’aftermarket indipendente deve quindi essere preparato anche nella gestione dei servizi connessi e da remoto perché appaiono in grado di influenzare le scelte degli automobilisti. Se aggiungiamo il fatto che i dati auto connesse sono funzionali alla manutenzione/riparazione delle stesse, come evidenziato per esempio nell’evento Campo largo – L’Affaire data 2023, abbiamo tutti gli elementi per dire che ormai non si può più prescindere dai veicoli connessi: FIA stima che essi saranno il 90% delle automobili entro il 2030!

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