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giovedì, 02 Maggio 2024
  • Rc auto, in Italia polizze in aumento

    Nel 2011 il ramo Rc auto registra un aumento del volume premi pari al 5,2 per cento che fa seguito a quello del 2010 (+4,4%). Lo dice l’Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) in uno screening che fa il punto della situazione sul mercato italiano delle assicurazioni automobilistiche. Secondo lo studio, la crescita della raccolta premi, pur in presenza di un moderato incremento dell’onere dei sinistri, ha contribuito alla diminuzione del combined ratio che passa dal 105,5 del 2010 al 102,7 per cento del 2011. “Nonostante il miglioramento dell’equilibrio tecnico del ramo, il modesto apporto della componente finanziaria legata agli utili da investimenti, fortemente diminuiti rispetto al 2010, ha comportato – spiegano gli analisti Ania – un risultato tecnico complessivo negativo anche se in miglioramento rispetto all’anno precedente. Permane invece positivo sui livelli del 2010 il risultato tecnico del ramo corpi veicoli terrestri, per il quale si è registrato per il quarto anno consecutivo un calo della raccolta premi del meno due per cento”.

     

    Sinistri

    Il costo dei sinistri di competenza, definito come la somma degli importi pagati e riservati per i sinistri accaduti nell’esercizio di bilancio, è pari a 13.441 milioni, in diminuzione del 3,1 per cento rispetto al 2010. Il 2011,quinto anno di applicazione della procedura per il risarcimento diretto, è stato caratterizzato da una variazione di segno opposto dei due principali indicatori tecnici di sinistrosità: la frequenza dei sinistri si riduce di circa il 12 per cento. “Ma questa flessione – motiva l’Ania – è poi di fatto quasi annullata dall’aumento del relativo costo medio cresciuto di oltre il 10 per cento rispetto al 2010. Fattore che spiega come nel complesso si sia registrato un lieve calo del costo dei sinistri di competenza”.

     

    Furti

    L’esame prende in considerazione analitica anche  i furti di autovetture registrati in Italia nel 2011 e diffusi dal Ministero dell’Interno. Durante lo scorso anno, si assiste ad una riduzione del fenomeno che passa da 124.197 del 2010 a 113.360 (-8,7%) furti in meno. Il tasso di diminuzione è più elevato di quello già registrato nel 2010 (-5,1%) ma rimane inferiore a quelli dei due anni precedenti (-13,0% nel 2008 e -9,5% nel 2009). La percentuale dei ritrovamenti si riduce, di contro, dal 47,3 per cento del 2010 al 45,3 per cento del 2011, con oltre 62mila auto di cui si perdono completamente le tracce. “Se quindi – si legge nella ricerca targata Ania –  è divenuto più difficile rubare veicoli anche grazie ai sistemi di antifurto sempre più sofisticati, quelli sottratti vengono poi recuperati con minore frequenza in quanto molte volte vengono trasferiti all’estero oppure sono utilizzati per fornire pezzi di ricambio”.

    Da alcune anticipazioni che l’Aci ha diffuso riguardanti la distribuzione provinciale dei veicoli circolanti per l’anno 2011 è possibile, in via approssimativa, calcolare anche l’incidenza dei furti d’auto rispetto al numero di autovetture: nel 2011 ne sono state rubate 3,05 ogni 1.000 autovetture circolanti (nel 2010 erano 3,38). L’analisi dei dati a livello territoriale evidenzia che l’Italia settentrionale è l’area con la diminuzione più marcata dei furti nel 2011 (-17,2%) e dove si registra anche l’incidenza più bassa di autovetture rubate rispetto a quelle circolanti (1,77‰). Anche al Sud e al Centro si osserva una diminuzione dei furti (rispettivamente -7,3% e -6,5%) mentre in controtendenza sono le Isole maggiori dove si registra un incremento (+1,9%).

      

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