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giovedì, 02 Maggio 2024
  • Sei figlio unico? In Cina c’è una chat apposita

    Cresce la dipendenza dal web degli adolescenti. Oltre due milioni di seguaci per l’amico virtuale che colma la carenza d’affetto dei figli unici. Questo è lo scopo dell’applicazione, chiamata “il piccolo pulcino giallo”, che è stata lanciata in Cina a dicembre sul social network Renren. E’ un software sofisticato che riesce ad immagazzinare informazioni, memorizzare notizie e persino ad imparare barzellette, rispondendo a qualsiasi tipo di risposta, su qualsiasi argomento. Pare che questo compagno di giochi virtuale, sia diventato in pochissimo tempo un interlocutore privilegiato soprattutto per coloro che non possiedono né fratelli né sorelle. Il caso mediatico di spessore ha portato all’analisi del fenomeno da parte di molti sociologi. In tanti affermano che il successo dell’applicazione, che si sta diffondendo a macchia d’olio, sia dovuta alla legge introdotta in Cina sui figli unici. Non avendo con chi confrontarsi i giovani, mediante l’interazione con il pulcino giallo, riescono a soddisfare il proprio desiderio di comunicare.

     

    Questo però non è un caso isolato. L’anno scorso aveva avuto molto successo Xiaotu, un robot a risposta automatica apparso come applicazione sul sito web della biblioteca dell’Università di Tsinghua. Il desiderio di confronto e comunicazione, pare sia alla base di molte problematiche dei giovani cinesi, sottoposti a continui stress lavorativi e familiari. Il portale online tgcom24 ha riportato alcuni dati allarmanti: in base a dati resi noti di recente dal Ministero della Salute, ogni anno sono almeno 250mila le persone che si suicidano (e oltre due milioni quelle che tentano di farlo senza riuscirci) e, in base ai dati del centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, il suicidio è la prima causa di morte in Cina per le persone nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni.
    Secondo gli esperti a condurre i giovani al suicidio è principalmente un sentimento di isolamento e di solitudine, contro i quali stanno sorgendo molti centri d’ascolto aperti sempre”.

     

    FONTE: tgcom24

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