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martedì, 30 Aprile 2024
  • Addio carta: è digitale il certificato di proprietà dei veicoli

    Dal lunedì il certificato di proprietà dei veicoli a motore è diventato digitale. Angelo Sticchi Damiani (nella foto), presidente dell’Automobile Club d’Italia, ha dato qualche giorno fa l’annuncio di questa innovazione che interessa oltre 40 milioni di italiani possessori di automobili, motocicli, furgoni, camion e veicoli in generale. Chiunque acquisti un veicolo, nuovo o usato, non riceverà più il consueto certificato di proprietà cartaceo che sarà sostituito dalla sua versione integralmente digitale, custodita negli archivi informatici del PRA. Al proprietario sarà rilasciata una ricevuta dell’avvenuta registrazione che conterrà anche il codice di accesso personalizzato con il quale visualizzare online il documento sul sito www.aci.it. Una grande evoluzione per una sempre maggiore semplificazione a vantaggio degli italiani, in osservanza alla missione di Aci e degli indirizzi sull’innovazione espressi dal Governo. Evoluzione che consegna tanti vantaggi immediati e un insieme di ulteriori novità a partire dai primi mesi del 2016.
     

    Benefit

    Il certificato di proprietà digitale aumenta infatti la sicurezza intrinseca del documento, elimina le frodi legate al furto o alla falsificazione del documento cartaceo e solleva gli automobilisti da numerose incombenze: lo sanno bene i 300mila italiani che ogni anno ne devono denunciare lo smarrimento e richiedere il duplicato. Il certificato digitale produce anche innumerevoli vantaggi economici per gli automobilisti e per la collettività. Difatti in aggiunta ai grandi investimenti, per la sola eliminazione del duplicato il PRA rinuncia a 4.5 milioni di ricavi a favore di uguale risparmio per i cittadini, al contempo l’ambiente si avvantaggia con l’eliminazione di 30 milioni di fogli di carta e di tonnellate di inchiostro..

     

    Aci è orgoglioso che il PRA, gestito da 88 anni, rientri tra le prime PA centrali ad aver completato i processi di digitalizzazione: un risultato non casuale e partito dai primi anni ’60, quando fu chiaro che la crescita del mercato automobilistico avrebbe richiesto l’eccellenza dei sistemi informatici per la sua gestione e per la salvaguardia del diritto di proprietà degli automobilisti. 

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