17.7 C
Napoli
venerdì, 17 Maggio 2024
  • Qualità del lavoro, italiani soddisfatti

    La maggior parte dei lavoratori italiani si ritiene soddisfatta del proprio lavoro: il 20 per cento molto e il 67,8 per cento abbastanza; mentre l’11 per cento esprime poca soddisfazione e l’1,7 per cento totale insoddisfazione. D’altro canto, in un periodo di crisi occupazionale aver trovato un lavoro è già di per sé motivo di soddisfazione.

    Non è un caso, infatti, che i segmenti della popolazione con più bassa probabilità di trovare un’occupazione (giovani e donne) manifestino più elevate quote di soddisfazione. Percentuali ridotte di soddisfazione si rilevano per quel che riguarda le prospettive di miglioramento di carriera (58%) e la retribuzione o il reddito da lavoro autonomo (54,2%).

     

    Sono questi alcuni dei dati emersi dalla III indagine Isfol sulla qualità del lavoro in Italia, presentati il 14 dicembre scorso durante il convegnoLa qualità del lavoro. Evidenze nazionali e sovrannazionali”, organizzato dall’Isfol in collaborazione con Eurofound. L’indagine ha anche mostrato come il livello di insoddisfazione raddoppi per chi ha paura di perdere il lavoro entro 12 mesi. Si tratta del 19,2 per cento degli occupati italiani, di cui circa 1 su 4 è insoddisfatto (contro il 12,6% del totale dei lavoratori).

    Tra coloro che manifestano un’elevata percezione del rischio di perdere il lavoro ci sono i lavoratori atipici: i dipendenti a termine e, ancor più, i collaboratori, presentano un valore dell’indicatore pari, rispettivamente al 52,9 ed al 60,2 per cento. Il rischio percepito di perdere il lavoro è anche correlato negativamente con la retribuzione: circa 3 occupati su 10 che hanno una retribuzione inferiore a 1000 euro esprimono preoccupazioni sulla stabilità lavorativa; per i colleghi con retribuzioni più cospicue la percezione di insicurezza lavorativa decresce sensibilmente attestandosi intorno all’11% per coloro che guadagnano tra i 1.750 euro  e i 2.250 euro al mese.

    La qualità del lavoro è influenzata anche dai tempi di lavoro. L’Isfol segnala che il 20 per cento degli occupati dichiara di avere delle difficoltà a trovare un equilibrio tra vita lavorativa ed extra lavorativa. Tra coloro che hanno difficoltà vi è una prevalenza della componente maschile (circa 68%).

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie