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venerdì, 26 Aprile 2024
  • Fondo di garanzia, i benefici per per le pmi rosa

    La sezione del Fondo centrale di garanzia per le Pmi, dedicata all’imprenditoria femminile, è accessibile anche alle libere professioniste, oltre che alle imprese. E’ quanto stabilito da Medio Credito Centrale con la circolare del 6 luglio 2015. Dal14 gennaio 2014 è operativa una Sezione speciale “Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità”, dedicata agli interventi di garanzia diretta, controgaranzia e cogaranzia del Fondo, mediante compartecipazione alla copertura del rischio, a favore di imprese femminili. Lo strumento è riservato in particolare alle micro, piccole e medie imprese che rientrino nella categoria di: società cooperative o società di persone costituite in misura non inferiore al 60 per cento da donne, oppure società di capitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne, oppure imprese individuali gestite da donne.
     

     Vantaggi

    I vantaggi per le pmi femminili comprendono: la possibilità di prenotare direttamente la garanzia; la priorità di istruttoria e di delibera; l’esenzione dal versamento della commissione una tantum al Fondo; la copertura della garanzia fino all’80 per cento sulla maggior parte delle operazioni.
     

     Finanziamenti

    Le risorse della Sezione speciale ammontano a 10 milioni di euro, di cui una quota pari al 50 per cento riservata alle nuove imprese, e la loro prenotazione può avvenire mediante la presentazione dell’apposito modulo al soggetto gestore Medio Credito Centrale, sia tramite raccomandata, che via fax o posta elettronica certificata. Con la circolare appena approvata, in linea con quanto previsto dal decreto del dipartimento per le Pari Opportunità e dei ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Economia del 20 aprile 2015, anche le professioniste possono effettuare la prenotazione della garanzia del Fondo.

     

     

    Rubrica a cura di www.piueconomia.it

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