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mercoledì, 30 Aprile 2025
  • Il 2020 di Rhiag, la crisi e la forza di reagire nell’aftermarket

    Il 2020 di Rhiag e la forza di reagire in aftermarketIl 2020 di Rhiag e la forza di reagire in aftermarket.

    L’automotive, lo sappiamo bene, è stato molto colpito dalla pandemia da coronavirus. Il lockdown iniziale, la ripresa estiva e il riaffacciarsi del contagio: tutto ha concorso a rendere il 2020 un anno difficile. Sappiamo però che l’aftermarket, un settore importantissimo dell’automotive, ha saputo reagire con forza e intelligenza alle difficoltà, trovando persino opportunità internazionali in questo anno ricco di avversità. Abbiamo quindi rivolto alcune domande per capire com’è stato il 2020 di Rhiag (oggi parte di LKQ Europe), tra i distributori di ricambi molto attivo in Italia e all’estero.

     

    Com’è stato il 2020 di Rhiag e come avete rimodulato i vostri variegati servizi?

    Sin da subito ci siamo mossi per combattere il coronavirus a vari livelli. Per i clienti ricambisti e tutta la filiera abbiamo puntato a garantire una costante disponibilità del materiale in filiale e nei magazzini grazie a rapporti consolidati con i fornitori di componenti. Le consegne ai clienti hanno dovuto essere aggiornate con la ridefinizione dinamica dei percorsi di consegna per tener conto delle restrizioni alla mobilità. Rhiag si è inoltre prodigata per fornire efficace assistenza tecnica e commerciale anche nei periodi di restrizione alla mobilità. Abbiamo poi proseguito l’attività formativa, in modalità virtuale a distanza, per i soci del nostro consorzio inSIAMO: Rhiag punta molto sulla formazione professionale. Con riguardo alle officine si è provveduto a ridefinire l’offerta formativa in chiave digitale, dando inoltre supporti informativi per l’interpretazione delle norme emanate contro la pandemia anche in collaborazione con le associazioni di categoria. In effetti i Consorzi hanno promosso formazione specifica per la sicurezza contro il contagio, un’operazione essenziale in questo periodo.

    La pandemia ha per Rhiag rallentato o addirittura annullato i processi di fusione/acquisizione del settore?

    C’è stato indubbiamente un un rallentamento delle attività di acquisizione a cui avevamo assistito negli ultimi anni ma nel 2020 nel settore si sono comunque verificati alcuni rilevanti processi di consolidamento“.

    Il 2020 di Rhiag ha registrato, anche dal lato dei vostri network di officine, le transizioni verso i veicoli elettrificati/elettrici e verso nuovi modelli di mobilità?

    Nel 2020 non abbiamo riscontrato sostanziali accelerazioni di questa transizione ma è indubbio che sia un processo in atto. Noi stiamo lavorando per essere preparati fornendo alle officine dei nostri network formazione specifica e certificazioni ma, ad oggi, gli effetti sono ancora relativamente limitati“.

     

    Il coronavirus ha inciso in Rhiag sull’incidenza e lo sviluppo delle flotte?

    Anche le flotte, come tutti i player del settore, hanno registrato alcuni momenti di flessione, soprattutto se pensiamo al Rent-A-Car, influenzato dalle abitudini di spostamento legate ai viaggi. Dal lato del noleggio a lungo termine si è assistito all’allungamento dei contratti. Questo non ha però impedito al settore di rimanere la quota di immatricolato più significativa, che si è attestata al 22% nei primi 10 mesi dell’anno“.

     

    Il 2020 di Rhiag ha influito sulla formazione che somministrate alle officine?

    La risposta è affermativa e, come già detto, abbiamo ripensato completamente l’offerta formativa convertendola in formato virtuale. Questo ha implicato un ripensamento perché questa modalità di fruizione implica formati più brevi e un’interazione minore. Nei primi mesi del lockdown abbiamo dovuto sospendere l’attività formativa e l’abbiamo ripresa subito dopo, anche con il supporto dei nostri fornitori che hanno predisposto webinar tecnici di prodotto. A oggi, sui 100 titoli disponibili, siamo in grado di offrirne 65 online“.

    Nicodemo Angì

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