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sabato, 27 Aprile 2024
  • Intervista a Renzo Servadei, Amministratore Delegato Autopromotec

    Renzo Servadei - Amministratore Delegato Autopromotec

    La mobilità sta cambiando, lo stop da parte della Comunità Europea alle vendite di auto nuove con motore endotermico sta imponendo una serie di rapidi cambiamenti nell’industria automotive. 

    In occasione della nuova edizione di Futurmotive – Expo & Talks, manifestazione che punterà i riflettori sulla transizione energetica ed ecologica in atto, abbiamo intervistato il dr. Renzo Servadei, Amministratore Delegato Autopromotec, per capire cosa accadrà nei prossimi anni e a quali cambiamenti assisteremo. 

     Decarbonizzazione, quali sono le sfide che il comparto automotive dovrà affrontare nei prossimi anni? 

    Siamo di fronte ad una rivoluzione del settore della mobilità destinata ad entrare nei libri di storia. Lo stop alla vendita di auto nuove alimentate con motore endotermico a partire dal 2035, con lo scopo ultimo di arrivare al Net Zero sulle emissioni entro il 2050, imposto dal legislatore europeo, è un obiettivo certamente ambizioso. Una delle idee centrali di Futurmotive – Expo & Talks è quella di promuovere una transizione ecologica che sia sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico e di comunità. Proprio per questo crediamo sia fondamentale abbandonare le “tifoserie” che sostengono in maniera unidirezionale l’uno o l’altro sistema di alimentazione (elettrico, e-fuel, bio fuel, idrogeno…) e abbracciare un approccio di neutralità tecnologica: guardiamo all’obiettivo comune, una mobilità più sostenibile, cercando di realizzarlo nel modo più efficiente possibile. E questa credo sia la prima sfida che dobbiamo portare avanti come settore. Insieme a questo, però, è necessario tenere conto di una serie di variabili geopolitiche che rendono il quadro molto più complesso: conflitti che potrebbero mettere a rischio gli approvvigionamenti – uno scenario che abbiamo già vissuto durante la pandemia -, ma anche la scarsità delle materie prime, quei materiali rari come litio e cobalto che sono i veri protagonisti della digitalizzazione in tutti i settori, automotive compreso, che però sono pochi e concentrati in determinate aree del mondo. Senza contare che la loro stessa estrazione pone quesiti non secondari proprio in termini di sostenibilità. Parleremo proprio di questo nel convegno di apertura di Futurmotive Talks, “Le sfide della decarbonizzazione nel comparto della mobilità“, in programma giovedì 16 novembre alle 10: sarà un’ottima occasione per confrontarsi ed affrontare tutti questi temi. 

    Mobilità sostenibile, l’Unione Europea ha tracciato un percorso chiaro verso le zero emissioni, a quali cambiamenti assisteremo? 

    Sarà certamente necessaria una riconversione dell’industria automotive, specie per quei comparti della filiera che hanno sviluppato la loro produzione in modo verticale nei componenti per motori endotermici: è necessario affrontare il problema in maniera razionale oggi, – molte aziende lo stanno già facendo – per non dover correre ai ripari con soluzioni estreme in un futuro tutt’altro che lontano. Bisogna continuare ad investire nella ricerca e sviluppo, ma anche nella formazione, un tema che è sempre attuale: le figure professionali necessarie per il settore cambiano con la mobilità. E questo vale sia per il settore automotive che per il settore aftermarket: l’autoriparatore di domani sarà una figura sempre più specializzata nell’elettronica del veicolo, avrà a che fare con mezzi sempre più connessi, ipertecnologici. Questo apre, a sua volta, nuovi scenari per il settore: tematiche come l’accesso ai dati tecnici, la cybersecurity assumeranno una posizione centrale. 

    Transizione energetica ed ecologica, al Futurmotive si parlerà di innovazione, tanti i convegni sulla mobilità, quale è stata la risposta delle aziende all’edizione 2023? 

    Devo dire che la risposta delle aziende è stata più che positiva: abbiamo ad oggi un totale di più di 300 aziende, insieme ai due eventi partner ECHARGE e Fleet Manager Academy, per essere una prima edizione direi che possiamo considerarci più che soddisfatti. Alle aziende partecipanti abbiamo chiesto proprio questo, di presentare le loro migliori innovazioni per il nuovo ecosistema della mobilità: una risposta così massiccia da parte degli espositori è indice del fatto che il futuro è già qui. 

    Le auto connesse ed elettriche apriranno nuovi scenari per gli operatori del settore? 

    Certamente, e anche in questo caso è un cambiamento che è già in atto: pensiamo, semplicemente, alle abilitazioni necessarie per le attività di manutenzione e riparazione di un’auto elettrica ed ibrida, le PES-PAV-PEI che ormai sono una realtà anche in moltissime officine indipendenti. I modelli di auto di ultima generazione sono mezzi ultra-tecnologici, con una componente di software e di sensoristica sempre più sofisticata: è naturale che per operare su questo tipo di veicoli sia necessaria una preparazione diversa, molto specializzata. Insisto ancora sul tema della formazione, perchè risulta davvero centrale. Formazione che deve interessare da un lato le nuove generazioni – e su questo il mondo dell’istruzione secondaria e universitaria sta cercando di adeguarsi, proponendo un’offerta formativa sempre più in linea con le esigenze del mercato, con percorsi spesso creati proprio con il contributo dell’industria – , ma dall’altro non deve trascurare i lavoratori attivi, che hanno un percorso professionale avviato e che devono essere sostenuti e supportati in questo percorso. Perchè c’è un dato certo che sta diventando sempre più preoccupante per gli imprenditori: la mancanza di personale specializzato. Questa è un’altra delle sfide che il settore deve prepararsi ad affrontare fin da subito. 

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