
Le auto elettriche sono ormai una realtà consolidata nel mercato europeo, ma intorno a loro circolano ancora molti luoghi comuni. Alcuni nascono da disinformazione, altri da esperienze parziali o da un confronto diretto con il motore termico tradizionale.
È il momento di fare chiarezza e sfatare i principali miti legati alle auto elettriche.
Auto elettriche: le batterie durano poco
Uno dei timori più diffusi riguarda la durata delle batterie. In realtà, le celle agli ioni di litio utilizzate oggi hanno una vita utile che supera abbondantemente i 300.000 chilometri. I costruttori garantiscono i pacchi batteria per 8 anni o 160.000 km, ma nella pratica molti veicoli elettrici mantengono oltre l’80% della capacità anche dopo dieci anni di utilizzo.
Inoltre, l’industria sta sviluppando processi di rigenerazione e second life che permettono di riutilizzare le batterie esauste in applicazioni stazionarie, riducendo sprechi e impatto ambientale.
Ricaricare è complicato e lento
Altro mito da sfatare: la ricarica. Se è vero che collegare un’auto elettrica non è immediato come fare rifornimento di carburante, la rete di infrastrutture è cresciuta in modo significativo. Le colonnine fast e ultra-fast consentono oggi di ricaricare fino all’80% della batteria in meno di 30 minuti, mentre le wallbox domestiche permettono un pieno notturno a basso costo.
Il futuro, con le reti ad alta potenza e la gestione intelligente dell’energia, renderà la ricarica sempre più integrata nella quotidianità.
Le auto elettriche costano troppo
Il prezzo d’acquisto è ancora superiore rispetto a un’auto termica equivalente, ma va considerato il costo totale di proprietà. Meno parti in movimento, assenza di olio motore, filtri e cinghie riducono drasticamente la manutenzione. Anche i freni si consumano meno grazie alla frenata rigenerativa.
Con gli incentivi statali, la ricarica domestica e la manutenzione ridotta, il costo complessivo nel medio periodo risulta sempre più competitivo.
Non sono ecologiche per via delle batterie
La produzione delle batterie richiede energia e materie prime, ma va vista nel ciclo completo. Diversi studi europei dimostrano che, anche considerando l’impatto iniziale, un’auto elettrica compensa le emissioni in circa 30.000 km di utilizzo, soprattutto se alimentata con energia rinnovabile. Inoltre, i programmi di riciclo delle celle stanno diventando parte integrante della filiera produttiva, rendendo la mobilità elettrica sempre più sostenibile.
L’aftermarket non avrà più spazio
Altro falso mito: l’arrivo dell’elettrico non segna la fine dell’aftermarket, ma ne cambia la natura. Nuove competenze, componenti specifici e formazione tecnica saranno centrali per le officine e i ricambisti.
Motori elettrici, inverter, sistemi di raffreddamento e batterie richiederanno una nuova generazione di specialisti del veicolo elettrico. Il settore dovrà evolvere, non scomparire.
Le auto elettriche non sono la soluzione a tutti i problemi della mobilità, ma rappresentano una delle strade più concrete verso una transizione sostenibile. Più che di miti, è tempo di parlare di dati, formazione e conoscenza: le vere chiavi per comprendere e affrontare il cambiamento.




