Tesla si trova nuovamente sotto i riflettori, questa volta per un richiamo che coinvolge 46.096 esemplari di Cybertruck prodotti tra novembre 2023 e il 27 febbraio 2025. Il motivo? Un potenziale rischio di sicurezza legato ai pannelli in acciaio inossidabile montati sulla carrozzeria esterna del veicolo.
Il problema risiede in uno specifico adesivo utilizzato per fissare questi elementi estetici, che, secondo quanto riportato, risulterebbe vulnerabile a determinati fattori ambientali. In determinate condizioni, questo difetto potrebbe provocare il distacco dei pannelli durante la marcia della Tesla Cybertruck, generando un potenziale pericolo sia per gli occupanti sia per gli altri utenti della strada.
La stessa Tesla, attraverso la documentazione trasmessa alla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), ha riconosciuto il problema e avviato una campagna di richiamo gratuita per sostituire i componenti interessati. Secondo le stime interne, soltanto l’1% circa dei veicoli coinvolti presenta realmente il difetto, ma l’azienda ha preferito agire con prudenza.
Questo nuovo richiamo rappresenta un’ulteriore sfida per il marchio guidato da Elon Musk, che in passato ha già dovuto affrontare diverse criticità tecniche sui propri modelli. Una gestione tempestiva e trasparente della situazione sarà determinante per preservare la fiducia degli utenti e rassicurare gli investitori.
Tesla, pressioni politiche e instabilità finanziaria
Mentre Tesla affronta grattacapi tecnici, sul fronte finanziario si aggiungono tensioni legate all’ambiente politico. Ha destato scalpore l’intervento di Howard Lutnick, segretario al Commercio durante l’amministrazione Trump, che ha invitato pubblicamente gli americani ad acquistare azioni Tesla durante un’intervista televisiva.
Una mossa sorprendente, considerato che figure istituzionali evitano generalmente di raccomandare investimenti in società private, specialmente se collegate a personalità vicine al governo. Va ricordato che lo stesso Donald Trump ha mostrato in passato un forte sostegno a Tesla, arrivando persino a esporre uno dei modelli all’interno della Casa Bianca.
Nonostante questi tentativi di supporto, i mercati non hanno reagito positivamente: dopo le dichiarazioni di Lutnick, il titolo Tesla ha registrato un calo dell’1,7% nelle contrattazioni pre-mercato. Segno evidente che gli investitori non si sono lasciati influenzare dalle dichiarazioni politiche e che la fiducia, al momento, è in fase di consolidamento.