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martedì, 20 Maggio 2025
  • Tesla in crisi in Europa: vendite giù del 49% nei primi mesi del 2025

    Tesla Model Y 2025

    L’avvio del 2025 si è rivelato tutt’altro che brillante per Tesla nel mercato europeo. Secondo i dati forniti dall’ACEA (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili), nei primi due mesi dell’anno le immatricolazioni del marchio americano nell’Unione Europea hanno subito una contrazione del 49% rispetto allo stesso periodo del 2024, scendendo a 19.046 unità. La quota di mercato di Tesla si attesta così all’1,1%, segnando un netto ridimensionamento rispetto agli anni precedenti.

    La flessione è particolarmente marcata nei principali mercati europei. In Germania, le nuove immatricolazioni Tesla sono diminuite del 76% solo nel mese di febbraio. Anche in Francia, le vendite sono calate del 63%, mentre il Regno Unito rappresenta un’eccezione con una crescita del 21% nello stesso intervallo temporale.

    A pesare sul rallentamento delle vendite ci sarebbe anche l’attesa per il restyling del Model Y, conosciuto internamente come Progetto Juniper, che avrebbe indotto molti potenziali clienti a rinviare l’acquisto. A ciò si aggiunge la forte concorrenza: il mercato europeo dell’elettrico è oggi più competitivo che mai, con l’arrivo di modelli accattivanti sia dal punto di vista tecnologico che del prezzo. Brand come Volkswagen, BMW, Mini e la cinese BYD stanno conquistando quote di mercato crescenti, proponendo alternative credibili al colosso di Elon Musk.

    Tesla, il peso dell’immagine pubblica e delle scelte politiche di Elon Musk

    Non va trascurato un altro elemento determinante: l’immagine pubblica del CEO Elon Musk. Le sue posizioni politiche controverse, tra cui il sostegno al partito di destra radicale AfD in Germania e l’avvicinamento all’ex presidente Donald Trump, stanno generando malumori tra i consumatori europei. In risposta, alcune aziende tedesche – tra cui la catena Rossmann e diversi fornitori di energia – hanno scelto di non includere più Tesla nelle loro flotte aziendali. Inoltre, in varie città europee e statunitensi si sono verificati atti di protesta e vandalismo contro concessionari e veicoli Tesla.

    Un ulteriore contraccolpo si è avuto sulla piattaforma X (ex Twitter), di proprietà di Musk, da cui aziende, istituzioni e utenti privati stanno prendendo le distanze con cancellazioni e disiscrizioni.

    Il paradosso del mercato: boom dell’elettrico, ma non per Tesla

    Il momento negativo per Tesla appare ancora più sorprendente se confrontato con l’andamento generale del settore: le vendite di veicoli elettrici in Europa sono cresciute del 28,4% nei primi due mesi del 2025, raggiungendo 255.489 immatricolazioni e una quota di mercato del 15,2%.

    Eppure, come sottolinea Sigrid de Vries, direttrice generale dell’ACEA, “le cifre attuali mostrano che la domanda di auto elettriche a batteria resta inferiore a quella necessaria per garantire una vera transizione verso la mobilità a zero emissioni”. In questo scenario, Tesla dovrà lavorare non solo sul prodotto, ma anche sul proprio posizionamento strategico e sulla percezione del brand nel Vecchio Continente.

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