Anche le auto nuove, appena uscite dagli showroom, possono presentare difetti di fabbrica che compromettono la sicurezza di conducenti e passeggeri. Per questo motivo, i produttori sono obbligati per legge a richiamare i veicoli coinvolti per effettuare le riparazioni necessarie.
Tuttavia, molti automobilisti trascurano questi richiami, lasciando sulle strade un numero significativo di veicoli con difetti di fabbricazione non risolti. carVertical, azienda leader nella raccolta e analisi di dati nel settore automobilistico, ha condotto uno studio per individuare i Paesi con il rischio più elevato di acquistare un’auto usata con richiami irrisolti.
CarVertical, perché alcune auto vengono richiamate?
I richiami nell’industria automobilistica sono eventi comuni: si tratta di verifiche tecniche attivate dai produttori per correggere eventuali difetti. Le componenti più frequentemente coinvolte sono airbag, cinture di sicurezza, freni e sistemi elettrici. Sebbene molti difetti siano di lieve entità, alcuni possono rappresentare un serio rischio per la sicurezza e rendere pericolosa la guida del veicolo.
“Con l’evoluzione tecnologica delle automobili e l’aumento dei componenti elettronici, i richiami stanno diventando sempre più frequenti. Fortunatamente, la maggior parte dei problemi viene risolta durante la manutenzione ordinaria, riducendo al minimo i disagi per gli automobilisti”, spiega Matas Buzelis, esperto del settore automobilistico di carVertical.
Alcuni richiami, tuttavia, hanno avuto conseguenze gravi. Un caso eclatante riguarda gli airbag difettosi prodotti dalla società giapponese Takata, che nel 2013 hanno compromesso la sicurezza di milioni di veicoli in tutto il mondo. Case automobilistiche come BMW, Chrysler, Ford, Honda, Mazda, Nissan e Toyota hanno dovuto richiamare le auto coinvolte per effettuare le riparazioni. Nonostante ciò, a distanza di oltre un decennio, molti di questi veicoli sono ancora in circolazione nel mercato dell’usato.
Secondo l’analisi di carVertical, in Italia il 7,3% delle auto è stato richiamato almeno una volta. Questo dato colloca il nostro Paese al tredicesimo posto tra i 26 analizzati.
Delle auto richiamate, solo il 40,4% ha effettivamente risolto il problema, mentre la maggior parte rimane sulle strade con difetti non riparati o con uno stato sconosciuto.
“Quando si acquista un’auto usata, è fondamentale verificare se il veicolo è stato soggetto a richiami e, soprattutto, se il problema è stato risolto. Ignorare questi avvisi può compromettere la sicurezza e portare a problemi meccanici nel tempo”, sottolinea Buzelis.
I Paesi con il maggior numero di richiami
Dallo studio di carVertical emerge che Portogallo (18,2%) e Grecia (17,6%) registrano la percentuale più alta di auto richiamate, seguiti da Spagna (14,5%), Bulgaria (13,9%) e Germania (11,5%).
Il numero di richiami risolti varia da Paese a Paese:
- Portogallo: 38%
- Grecia: 50,2%
- Spagna: 42,2%
- Bulgaria: 42,6%
- Germania: 48,5%.
Questi dati evidenziano come molti automobilisti scelgano di ignorare i richiami, mettendo a rischio la propria sicurezza e quella degli altri.
I tassi di richiamo più bassi sono stati registrati nel Regno Unito e in Belgio (3,1%), seguiti dagli Stati Uniti (3,2%).
Come evitare problemi con un’auto usata
Considerando il numero elevato di richiami non risolti e la crescente complessità tecnologica dei veicoli, è essenziale che i consumatori adottino un approccio proattivo prima di acquistare un’auto usata. Per farlo, è consigliabile:
- consultare database online per verificare la presenza di richiami aperti
- controllare lo storico delle riparazioni per accertarsi che i problemi siano stati risolti
- affidarsi a concessionari e officine autorizzate per garantire l’affidabilità del veicolo.