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venerdì, 26 Aprile 2024
  • Michelin e Faurecia: alleate per la nuova mobilità

    Michelin e Faurecia, alleate per la nuova mobilità.

    La notizia è recente e coinvolge due famosi marchi automotive, Michelin e Faurecia, che hanno creato un’ambiziosa realtà nel campo delle fuel cell, le attività della quale avranno ripercussioni anche nell’aftermarket. Ricordiamo per inciso che le auto a idrogeno, considerate a emissioni zero, godono di incentivi regionali e nazionali. L’accordo è l’ennesima dimostrazione di quanto l’attuale trasformazione dell’automotive sia in grado di orientare le scelte di aziende anche centenarie.

    Innovazione contro la sanzione

    Sedili, gomme e fuel cell per Michelin e Faurecia, alleate per la nuova mobilitàFra i fattori chiave che stimolano questi cambiamenti c’è la legislazione sulle emissioni, le cui progressive “strette” obbligano in praticale Case a introdurre modelli elettrificati per non pagare multe pesanti. La proposta di Michelin e Faurecia è commercializzare con il marchio Symbio sistemi nei quali le fuel-cell si integreranno in un powertrain elettrico. Il motore a scoppio delle inbride viene quindi accantonato a favore dell’inserimento, ‘a monte’ della batteria, di un generatore a fuel cell. Sappiamo bene che una cella a combustibile alimentata con Idrogeno emette soltanto vapore acqueo e quindi le emissioni locali rimangono nulle. Si tratta quindi di un range extender non basato su un motore a scoppio e quindi diverso da quello della conosciuta BMW i3, basato sul bicilindrico degli scooter bavaresi. L’idea appare sensata perché permetterà l’adozione di batterie più piccole, anche se ci sarà bisogno di spazio per il serbatoio dell’Idrogeno e per le fuel cell.

    Idrogeno e batterie in sinergia

    auto ad idrogenoQuesta sinergia combinerà i bassi costi di gestione e la versatilità di ricarica delle batterie (le colonnine saranno anche nei centri commerciali) con il rifornimento rapido e l’autonomia garantiti dall’idrogeno. Il sito produttivo, ancora da stabilire, costruirà sia i powertrain sia i macchinari per produrre questi ultimi. Gli obiettivi sono ambiziosi: il CEO di Symbio Fabio Ferrari ha dichiarato che l’azienda vuole diventare uno dei leader mondiali del settore. I traguardi produttivi parlano di 200.000 sistemi a idrogeno l’anno entro il 2030 e profitti per 1,5 miliardi di euro. Symbio nasce in realtà 10 anni fa e già un anno dopo aveva  progettato fuel cell da 300 kW per le corse. Durante il 2013 si è accordata con Renault per trasformare i commerciali leggeri Kangoo e il 2014 ha visto Michelin diventare azionista. La spinta di Michelin verso la diversificazione è comunque forte: citiamo soltanto le acquisizioni di SASCAR (gestione flotte e sicurezza) e BookaTable (app per la prenotazione di ristoranti) e l’accordo con Fives nel settore della stampa 3D dei metalli.

    Nuovi powertrain e nuove competenze

    L’aftermarket conosce bene Faurecia e la sua attività nel settore dei componenti per gli abitacoli, anche per i futuri veicoli autonomi. Anche Faurecia ha sviluppato competenze trasversali, dalla guida autonoma alla connettività e alla mobilità sostenibile. Si spiega quindi bene il ruolo assunto in Symbio, il cui capitale è dalla fine del 2019 diviso pariteticamente con Michelin. Il recente accordo permette ad esempio di integrare in Symbio i frutti della collaudata collaborazione di Faurecia con Stelia Aerospace Composite, specializzata nei serbatoi in composito idrogeno ad alta pressione. L’azienda ha anche esperienza nelle fuel cell e nei sistemi connessi. Si aprono quindi scenari nuovi, nei quali si può pensare che gli store Michelin potrebbero avere un punto di ricarica elettrico e magari un erogatore di Idrogeno al quale potrebbe rifornirsi per esempio la nuova Mirai. Il ricambista vedrà ampliarsi la linea delle referenze di Faurecia e l’arrivo di quelli Symbio, dedicati, ad esempio, all’alimentazione a Idrogeno. Scenari futuribili? Lo sapremo presto ma intanto occorre aprire gli occhi e rendersi conto che anche Marchi super-classici guardano all’innovazione come fossero start-up.

     

     

    Nicodemo Angì

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