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martedì, 19 Marzo 2024
  • Fornitori d’autoaccessori con il vento in poppa

    La pressione della concorrenza è sempre presente. I produttori sono costretti a migliorare costantemente i propri modelli e, allo stesso tempo, a comprimere i costi.
    E così, i costruttori si tramutano in società di marketing o pubblicitarie. Invece di sviluppare e realizzare ogni singolo elemento, ricorrono agli specialisti. Secondo uno studio della società di consulenza Mercer, nel 2002 il 65% delle parti delle auto provenivano da produttori esterni.
    Tra 10 anni, questa percentuale dovrebbe salire fino al 77%. “I fornitori svizzeri eccellono in materia di costi ed innovazione. Occupano perciò ottime posizioni sul mercato”, rileva Jan Dannenberg di Mercer.

    Produzione in paesi a basso costo
    Questo tipo di società realizzano intere parti dei veicoli, producono componenti, li testano e li forniscono a diverse case automobilistiche. E ciò permette di contenere i costi.
    Oggi, soltanto il 24% del valore degli elementi del motore viene “fabbricato in casa”. Nel 2015 si scenderà soltanto al 9%. Per quel che riguarda le parti del telaio, la percentuale scenderà dal 31 al 13%.
    Questa tendenza trasformerà i fornitori esterni in partner sempre più indispensabili alle case produttrici. “Nella maggior parte dei casi, partecipiamo alla concezione stessa dei nuovi modelli e possiamo così integrare il nostro sapere fin dall’inizio”, dice Franziska Tschudi, CEO di Wicor SA, una società specializzata in materie plastiche.
    Queste cronache di successi hanno tuttavia una punta d’amaro. In effetti, la maggior parte delle grandi aziende hanno dislocato parti della produzione in regioni o paesi a basso costo di manodopera. Nella Svizzera restano i settori del management e di ricerca e sviluppo.

    “La piazza elvetica mantiene i suoi vantaggi. Ma da circa dieci anni non vi produciamo più quei prodotti caratterizzati da un alto fabbisogno del fattore lavoro”, sottolinea Fritz Gantert, CEO di Schaffner SA, una società che figura tra i leader a livello mondiale per quel che riguarda la protezione dalle onde elettromagnetiche.

    Boom dei climatizzatori
    Le automobili necessitano di sempre maggiore energia. Le batterie a 12 volt verranno a breve sostituite da impianti a 48 volt. Ciò si tradurrà in maggiori necessità di difesa dall’elettromagnetismo. Presso la Schaffner SA si crede che questo trend significherà un’ulteriore crescita degli affari.
    La maggior parte dei fornitori svizzeri sono aziende hightech che agiscono su mercati di nicchia. Realizzano componenti la cui domanda dovrebbe crescere nel futuro prossimo.
    Il mercato automobilistico nei paesi occidentali è in effetti piuttosto saturo. Ma sono sempre di più i veicoli ad essere equipaggiati con climatizzatori, complessi sistemi di airbag, navigatori, sistemi informativi o d’intrattenimento e sostegni elettronici alla guida.
    In Europa, il 70% dei veicoli è dotato di climatizzatore. Secondo gli esperti tale percentuale salirà fino al 90%. La società svizzera Saia è la principale produttrice mondiale di piccoli motori a tempo per i climatizzatori.
    Grazie ad alcune acquisizioni, la Saia ha recentemente rafforzato la sua posizione anche sul mercato statunitense. E, secondo l’azienda, le prospettive sono ottime.

    Piattaforme hardware
    Queste ditte specializzate sviluppano dei nuovi materiali, più leggeri ed allo stesso tempo più resistenti. Nuovi elementi riducono il rumore ed aumentano il confort. Elettronica ed informatica stanno trasformando le quattro ruote in vere piattaforme mobili di prodotti hardware.
    Già oggi, l’industria produce, non soltanto all’interno dello stesso gruppo, modelli completamente diversi partendo dalla stessa piattaforma. Una strategia che si sta estendendo.
    Elettronica ed informatica rinforzano questa tendenza. Per circolare nelle città, le prestazioni del motore vengono, per così dire, domate. L’auto circola così in modo più silenzioso ed economico. Ma la medesima vettura dal punto di vista tecnico si lascia programmare elettronicamente, in modo che il motore possa, in altre situazioni, riproporre tutta la sua potenza.

    Alluminio per ridurre il peso
    Di questa rivoluzione elettronica nel mondo delle quattro ruote approfitta pure la ditta Komax che controlla quasi il 50% della confezione di cavi. Il cablaggio sulle vetture aumenta costantemente.
    Komax prevede un ulteriore crescita grazie ad innovazioni tecniche che permetteranno di risparmiare spazio e peso.
    Nel loro lavoro, i progettisti delle auto del futuro non considerano soltanto l’esigenza di ridurre i costi di produzione bensì anche il peso del veicolo. Le carrozzerie dei nuovi modelli saranno ad esempio realizzate in alluminio.
    Un mercato molto interessante anche per l’industria svizzera dell’alluminio. “Per il futuro, attendiamo degli impulsi significativi dal mercato automobilistico”, conclude infatti Marcel Menet, direttore dell’associazione di settore.

    Articolo pubblicato sul sito swissinfo.org in data 09/03/05

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