14.4 C
Napoli
venerdì, 03 Maggio 2024
  • Ripresa e competitivà dell’economia nazionale

    Ok dal Consiglio dei Ministri alla relazione del presidente Matteo Renzi sui provvedimenti che si attueranno in materia di riforme costituzionali e sugli interventi di politica economica inclusa la riduzione del carico fiscale. In particolare, la relazione del presidente del Consiglio, ha toccato le riforme economiche e per il lavoro, individuando misure che, nel rispetto del tetto del 3 per cento del Pil fissato per l’indebitamento netto, possano garantire una strategia d’urto per la ripresa del Paese in termini di competitività e ripresa di domanda interna.Tra le misure previste, la relazione approvata ha individuato in 10 miliardi di euro le risorse per consentire l’aumento della detrazione Irpef in busta paga ai lavoratori dipendenti sotto i 25 mila euro di reddito lordi, circa 10 milioni di persone, dal prossimo 1° maggio, per un ammontare di circa 1000 euro netti annui a persona. Relativamente alle imprese, inoltre, si intende rendere operativo il credito d’imposta definendo il decreto attuativo Mise-Mef, per 600 milioni in tre anni, arrivando a raddoppiare la cifra a disposizione. Ecco di seguito alcune delle misure per rafforzare il sistema economico:

     

    Decreto Legge

    Il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente e del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, ha approvato un decreto legge contenente disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese. Un provvedimento urgente che contiene, tra le altre cose,  interventi di semplificazione sul contratto a termine e sul contratto di apprendistato per renderli più coerenti con le esigenze attuali del contesto occupazionale e produttivo. Nello specifico:
     

    Il contratto di lavoro a termine e il contratto di apprendistato

    Per il contratto a termine viene prevista l’elevazione da 12 a 36 mesi della durata del primo rapporto di lavoro a tempo determinato per il quale non è richiesto il requisito della cosiddetta causalità, fissando il limite massimo del 20 per cento per l’utilizzo dell’istituto. Viene inoltre prevista la possibilità di prorogare anche più volte il contratto a tempo determinato entro il limite dei tre anni, sempre che sussistano ragioni oggettive e si faccia riferimento alla stessa attività lavorativa.
     

    Per il contratto di apprendistato si prevede il ricorso alla forma scritta per il solo contratto e patto di prova (e non, come attualmente previsto, anche per il relativo piano formativo individuale) e l’eliminazione delle attuali previsioni secondo cui l’assunzione di nuovi apprendisti è necessariamente condizionata alla conferma in servizio di precedenti apprendisti al termine del percorso formativo. È inoltre previsto che la retribuzione dell’apprendista, per la parte riferita alle ore di formazione, sia pari al 35% della retribuzione del livello contrattuale di inquadramento. Per il datore di lavoro viene eliminato l’obbligo di integrare la formazione di tipo professionalizzante e di mestiere con l’offerta formativa pubblica, che diventa un elemento discrezionale.

     

    La smaterializzazione del Durc


    Un ulteriore intervento di semplificazione riguarda la smaterializzazione del Durc, superando l’attuale sistema che impone ripetuti adempimenti burocratici alle imprese. Per dare un’idea della rilevanza del provvedimento, si ricorda che nel 2013 i Durc presentati sono stati circa 5 milioni.

    ARTICOLI CORRELATI

    Ultime notizie