Il Gruppo BMW sta riconsiderando il piano per la fabbrica MINI di Oxford, rinviando l’inizio della produzione della versione elettrica della piccola inglese. Secondo quanto stabilito nel 2023, l’impianto britannico avrebbe dovuto avviare l’assemblaggio dei modelli elettrici a partire dal 2026, in linea con l’obiettivo di rendere il marchio completamente elettrico entro il 2030. Le attuali incertezze del mercato però hanno spinto il gruppo tedesco a rivedere i propri piani.
In un comunicato ufficiale, il Gruppo BMW ha dichiarato: “Date le molteplici incertezze che affliggono l’industria automobilistica, il BMW Group sta attualmente esaminando i tempi per l’introduzione della produzione di MINI elettriche a Oxford“.
Questa dichiarazione evidenzia la prudenza con cui il colosso automobilistico sta gestendo la transizione elettrica, considerando gli attuali fattori di instabilità economica e normativa. La decisione di posticipare la produzione a Oxford ha implicazioni soprattutto dal punto di vista commerciale.
La MINI elettrica viene prodotta in Cina, nella fabbrica di Zhangjiagang, attraverso una joint venture tra il Gruppo BMW e il costruttore cinese Great Wall.
Questo scenario, però, comporta un problema significativo: le auto elettriche prodotte in Cina e importate in Europa sono soggette ai dazi imposti dalla Commissione Europea.
Per risolvere questa problematica, BMW aveva pianificato un investimento di 600 milioni di sterline (circa 724 milioni di euro) nella fabbrica di Oxford, con l’intento di ridurre i costi legati ai dazi e garantire una produzione più competitiva per il mercato europeo.
Il rinvio della produzione elettrica rischia ora di complicare la strategia commerciale del marchio, aumentando la dipendenza dalla produzione cinese e mettendo MINI in una posizione meno favorevole rispetto ai concorrenti.
Nonostante il ritardo, il Gruppo BMW ribadisce l’intenzione di rendere il brand MINI completamente elettrico entro il 2030.
Tuttavia, la revisione dei tempi di produzione a Oxford solleva interrogativi sulle reali tempistiche e sulla capacità del gruppo di affrontare le sfide del mercato globale. Nei prossimi mesi, sarà fondamentale comprendere come BMW intenderà bilanciare le esigenze produttive con le pressioni economiche e normative che stanno influenzando l’intero settore automobilistico.