Pietro Martino, Direttore Generale di VEMA, racconta l’evoluzione di un’azienda familiare che ha saputo trasformarsi in un punto di riferimento nel settore automotive.
Dalle origini in un piccolo laboratorio fino all’ingresso nel Gruppo EMERA, Pietro Martino di VEMA ripercorre oltre cinquant’anni di storia imprenditoriale fatta di innovazione, crescita e visione industriale.
Intervista a Pietro Martino, Direttore Generale VEMA
“VEMA ha una storia che supera il mezzo secolo: quest’anno compiamo 54 anni. Siamo nati nel 1972, lo stesso anno in cui FIAT lanciava la 127. Quel passato ci ha permesso di essere qui oggi. Non possiamo dimenticare da dove veniamo, cosa abbiamo fatto e ciò che abbiamo intenzione di costruire. Tutto si fonda su quegli anni iniziali e sul progetto che mio padre ha avviato con lungimiranza”.
“Mio padre lavorava in una storica azienda del settore autocarri, dove era responsabile di tutte le attività. Quando l’azienda si trasferì a Bergamo, lui decise di mettersi in proprio: era il 1954. Cominciò producendo ricambi e revisionando i fuselli della FIAT 500. Con l’evoluzione dell’autovettura, iniziò a produrre bracci avantreno. Tutto partì da un laboratorio di 100 metri quadrati“.
“Negli anni siamo cresciuti: nel 2000 contavamo 180 dipendenti. È una storia che nasce da uno scantinato, fatta di passaggi fondamentali. Nel 1985 abbiamo aperto la nostra officina e ampliato la produzione. Successivamente abbiamo iniziato ad acquisire aziende nel torinese che lavoravano per FIAT: realtà che ci hanno permesso di realizzare il pezzo finito internamente“.
“Oggi facciamo parte del Gruppo EMERA. Abbiamo scelto di unirci per creare una massa critica più solida e strategica. Abbiamo realizzato un hub logistico che sarà affiancato da un nuovo progetto industriale. La nostra crescita è stata più rapida di quanto immaginassimo, culminando nella costruzione di un nuovo plant produttivo“.