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martedì, 07 Maggio 2024
  • L’Europa pensa di prorogare la BER per i veicoli: la scadenza nel 2028?

    L'Europa pensa di prorogare la BER per i veicoli: la scadenza nel 2028?L’Europa pensa di prorogare la BER, importante per l’aftermarket.

    Le norme per favorire la concorrenza sono importanti e quindi sapere che l’Europa pensa di prorogare la BER per i veicoli è una notizia importante per l’aftermarket. Ricordiamo che le Block Exemption Regulations – BER – sono strumenti legislativi predisposti dall’Unione Europea per ‘accompagnare’ il mercato verso scenari che garantiscano la concorrenza e tutelino quindi i consumatori. Il traguardo di un mercato più libero viene raggiunto gradualmente e le BER sono quindi gli strumenti che attuano questa progressività, stabilendo delle eccezioni alla concorrenza che vengono man mano ‘ammorbidite’. L’attuale BER è la cosiddetta Legge Monti che scadrà nel 2023 e che ha consentito, per esempio, di fare interventi presso le officine indipendenti senza invalidare la garanzia.

     

    L’Europa pensa di prorogare la BERe quindi dilazionare i cambiamenti

    L’eventuale proroga della BER attuale (MVBER, ossia la BER per i veicoli a motore), la legge 1400/2002, implicherebbe modifiche e ammodernamenti per seguire i cambiamenti tecnologici e del mercato che, lo sappiamo bene, in 5 anni cambierà molto, come si può capire dalle evoluzioni che si sono già evidenziate. Un tema su tutti è quello dell’accesso ai dati, una questione sulla quale FIGIEFA e le associazioni nazionali, come ADIRA, si sono molto spese e continueranno a farlo. È noto che gli OEM stanno cercando di restringere le possibilità che gli operatori dell’aftermarket indipendente hanno per accedere alle informazioni diagnostiche dei veicoli. FIGIEFA ha comunicato che supporterà i legislatori in questa azione di aggiornamento dei regolamenti, che devono essere coerenti con le evoluzioni dei veicoli e del mercato. Ricordiamo che la nuova BER prevede anche modifiche nei rapporti fra i costruttori e i concessionari, rendendo per esempio possibile la separazione fra vendita dei veicoli, vendita dei ricambi e riparazione: un dealer potrebbe quindi avere anche una sola di queste attività.

     

    L’Europa pensa di prorogare la BER che si è dimostrata utile

    Gli organi comunitari hanno dato un giudizio favorevole all’efficacia delle MVBER, dimostratesi in grado di facilitare l’accesso alle informazioni tecniche, far progredire il commercio di pezzi di ricambio originali e di qualità equivalente (se un componentista può vendere un ricambio con il suo marchio lo si deve proprio alla legge Monti) e combattere garanzie con caratteristiche che vanno contro la libera concorrenza. Se si passerà da un’Europa che pensa di prorogare la BER all’effettivo allungamento della validità di quella in vigore (alla cui scadenza attuale, il 31 maggio 2023, potrebbero evidenziarsi molti cambiamenti nell’aftermarket sia indipendente sia ufficiale) il tempo fino al 2028 dovrà essere impiegato in maniera costruttiva. Si dovrà intervenire contro la pratica anticoncorrenziale dei ricambi captive, che limitano l’impiego di parti non originali, e portare avanti la battaglia per l’accesso ai dati tecnici, vigilando sul fatto che la comunque necessaria attenzione alla Cybersecurity non si trasformi in una serie di barriere verso lo IAM. Rimarrà poi sempre attuale l’azione di vigilanza sulle garanzie estese, a volte barriere contro gli operatori indipendenti, e lo spingere perché l’onere di provare il ‘perché’ una garanzia si è invalidata a seguito dell’intervento di un operatore indipendente sia a carico degli OEM o delle reti ufficiali. Speriamo soltanto che se l’Europa pensa di prorogare la BER per i veicoli questo derivi dalla volontà di approfondire le questioni implicate e non dall’azione di lobby che vogliono avere altro tempo per proseguire le azioni contro l’aftermarket.

    Nicodemo Angì

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