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sabato, 27 Luglio 2024
  • Marelli chiude Crevalcore, in difficoltà lo stabilimento dei motori a scoppio

    Marelli chiude Crevalcore, un duro colpo

    Gli effetti della transizione energetica possono essere deleteri senza una pianificazione attenta: questo non sembra essere avvenuto dato che Marelli chiude Crevalcore (BO). Uno degli storici stabilimenti creati da Magneti Marelli sta infatti lavorando a ritmi così ridotti da indurre Marelli ad annunciare lo stop dell’attività produttiva. Sappiamo che Marelli è nata dopo che la quasi leggendaria Magneti Marelli è entrata a far parte di Calsonic, a sua volta di proprietà del fondo americano KKR. Marelli ha in Italia conta 11 insediamenti produttivi e oltre 7.200 addetti e la decisione di chiudere la fabbrica di Crevalcore, nel Bolognese, nasce in un contesto che evidenzia le difficoltà della pur necessaria transizione verso la mobilità elettrica. Un cambiamento non semplice che nel caso di alcuni stabilimenti Marelli è reso più complicato dall’avere sostanzialmente un solo cliente, che prima era FCA e ora è Stellantis.

    Produzione a rilento, Marelli chiude Crevalcore

    Dal sito della FIM-Cisl leggiamo che il 19 settembre scorso si è svolto a Roma un incontro con i vertici di Stellantis per capire a che punto è il confronto tra il Gruppo e il Governo Italiano e per chiarire la situazione complessiva delle realtà Stellantis in Italia. Il sindacato denuncia il ritardo della prima fase che prevedeva la definizione di un piano di massima tra Stellantis e Governo dal quale far poi partire un confronto con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, le istituzioni regionali e Anfia per la definizione entro anno di un accordo di sviluppo complessivo per Stellantis e per il settore, compreso l’indotto quali gli impianti Marelli. Di li a poco Marelli ha annunciato la decisione di chiudere la fabbrica di Crevalcore, oggi impegnata nella produzione componenti per motori quali collettori di aspirazione e altri componenti pressofusi di alluminio. L’azienda ha spiegato che le ragioni sono due: un risultato economico molto negativo (quest’anno è previsto un ‘rosso’ di circa 6 milioni) anche a causa dell’aumento del costo dell’energia, e la contrazione delle attività legate al motore endotermico: se oggi l’utilizzo  della capacità produttiva è del 45%, si stima che scenderebbe al 20% nel 2027. Per fortuna il Gruppo è molto impegnato anche in settori strategici per la mobilità elettrica, come i moduli integrati per la gestione termica.

    Marelli chiude Crevalcore ma per fortuna la situazione non è solo negativa

    La reazione sindacale non si è fatta attendere: Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Associazione Quadri hanno indetto uno sciopero di 8 ore di tutto il gruppo Marelli per oggi 22 settembre, per chiedere all’azienda di rivedere la decisione di chiudere lo stabilimento di Crevalcore. In una nota congiunta si legge: “È da tempo che chiediamo la riconversioni delle fabbriche legate al motore termico, senza le quali la chiusura di Crevalcore sarà solo la prima di una lunga serie, così come chiediamo di concentrare le risorse pubbliche sulle leve che possono salvaguardare e rilanciare l’esportazione della nostra industria”. Anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e lavoro Vincenzo Colla chiedono che il fondo KKR riveda la decisione di Marelli di chiudere Crevalcore: “Non possiamo perdere una eccellenza del territorio, per storia e competenze, un pezzo importante della filiera della Motor Valley dell’Emilia-Romagna. Né permettere che vengano messi a rischio i posti di lavoro e quella realtà produttiva”. Per fortuna i comparti meno legati ai motori endotermici sono molto più stabili: il sito di Venaria Reale, che produce sistemi di scarico, a fronte del trasferimento della produzione nel polo di Caivano, vede i suoi lavoratori trasferirsi al vicinissimo stabilimento Automotive Lighting. Lo stabilimento di Melfi ha acquisito da Stellantis commesse lunghe 7-10 anni che possono portare al superamento del contratto di solidarietà nel 2025. L’insediamento produttivo di Sulmona potrebbe ridurre il potenziale esubero, affrontabile con il contratto di solidarietà, da 135 a 100 persone se andrà a buon fine la trattativa per la fornitura della piattaforma Stellantis Large. Il sito di Bari attende di conoscere i risultati di varie gare, compresa una per la fornitura di un motore elettrico a Porsche e varie altre per Stellantis: se andassero a buon fine sarebbe un’ottima notizia. Per fortuna Marelli è impegnata in settori il cui futuro è (il caso di dirlo) luminoso: la divisione Lighting ha presentato per esempio di recente i proiettori a microLED g-Digi.

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