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Economia circolare e ricambi rigenerati: valore e prospettive per l’aftermarket

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Economia circolare e ricambi rigenerati: valore e prospettive per l’aftermarket

Economia circolare e ricambi rigenerati: valore e prospettive per l’aftermarket

La crescente attenzione verso la sostenibilità sta trasformando profondamente il mercato dell’aftermarket automotive. L’economia circolare è oggi uno dei cardini delle strategie industriali, e la rigenerazione dei componenti rappresenta uno dei suoi esempi più concreti. L’obiettivo è ridurre lo spreco di risorse, prolungare la vita utile dei materiali e offrire prodotti che mantengano prestazioni equivalenti al nuovo, a fronte di costi e impatti ambientali più contenuti.

I ricambi rigenerati non sono semplici componenti usati: sono parti sottoposte a un processo tecnico strutturato che prevede smontaggio, pulizia, sostituzione degli elementi usurati, ripristino delle tolleranze e test funzionali. Freni, turbine, alternatori, motorini di avviamento, iniettori e cambi automatici sono fra le categorie dove la rigenerazione è maggiormente consolidata, ma ora il modello si sta estendendo anche a batterie e sistemi elettronici.

Ricambi rigenerati e aftermarket: benefici e ambiti di applicazione

Per ricambisti e officine, la rigenerazione porta vantaggi concreti. Dal punto di vista economico, consente di offrire componenti con un rapporto qualità/prezzo competitivo, rispondendo alle esigenze di flotte, assicurazioni e automobilisti orientati al contenimento dei costi di manutenzione.
Dal punto di vista tecnico, un ricambio rigenerato di qualità segue procedure standardizzate e controlli certificati che ne garantiscono affidabilità e durata, rendendolo comparabile al nuovo.

Sul piano ambientale, il contributo è evidente: recuperare materiali e reimmetterli nella filiera evita lo smaltimento anticipato e riduce la necessità di produrre nuove unità. È un passaggio chiave in un settore che si confronta con la complessità del fine vita di veicoli e componenti a elevata intensità energetica.

La domanda, tuttavia, richiede chiarezza e fiducia. Non tutti i ricambi usati sono rigenerati, e non ogni offerta è equivalente. La differenza sta nella tracciabilità del processo, nella certificazione, nei test finali e nelle garanzie fornite. È qui che ricambisti e officine assumono un ruolo strategico: selezionare fornitori qualificati, comunicare il valore della rigenerazione e spiegare la differenza rispetto all’usato non lavorato.

La crescita della mobilità elettrica e ibrida aggiunge un ulteriore livello di opportunità. Le batterie e i moduli elettronici, una volta considerati componenti “usa e sostituisci”, diventano anch’essi rigenerabili o destinabili a seconde vite in applicazioni energetiche stazionarie. Questo scenario amplia la filiera e crea nuove competenze professionali.

Per gli operatori dell’aftermarket, il vero vantaggio competitivo sarà la capacità di integrare la rigenerazione nella propria proposta, costruendo servizi informativi, consulenza e assistenza post-vendita che valorizzino la scelta del cliente.