Recaro, lo storico marchio tedesco specializzato nella produzione di componenti aftermarket per auto, ha presentato istanza di fallimento.
Lo scorso lunedì, il tribunale di Esslingen ha nominato un amministratore provvisorio al fine di esaminare la situazione della Recaro e vagliare la possibilità di mettere in sesto i conti.
L’annuncio del fallimento della Recaro ha colto di sorpresa i sindacati che ora si interrogano sul futuro dei 215 dipendenti.
Un marchio simbolo di quella che negli anni ’90 era la moda di personalizzare le auto, un brand famoso nel mondo per la qualità e l’originalità stilistica dei suoi sedili sportivi.
Tanti i Marchi automobilistici anche di fascia alta, che per le loro auto sportive e GranTurismo, si rivolgevano all’azienda tedesca per la realizzazione di sedili e volanti dal design sportivo.
Dunque, uno dei simboli del tuning, del mondo dell’elaborazione e personalizzazione delle auto, rischia di chiudere definitivamente i battenti.
Spetterà all’amministratore provvisorio, Holger Blumle, vagliare tutte le possibili soluzioni per un eventuale risanamento dei conti aziendali. Si cercherà di dare priorità alla continuità aziendale, preservando i posti di lavoro.
Una situazione che ha fatto scattare più di qualche domanda tra gli appassionati, possibile che dopo aver annunciato previsioni in crescita per il 2024, ora la Recaro rischi il fallimento?
Sostanzialmente analoga è la situazione di un altro Marchio storico dell’automotive, la BBS.
Realtà specializzata nella produzione di cerchi in lega leggera nel mondo dell’aftermarket.
A cosa si deve la chiusura e la crisi di questi due marchi? Il mondo dell’automotive è profondamente cambiato, se negli anni ’90, diffuso era il tuning, oggi, sostanzialmente chi compra un’auto l’acquista per necessità, più che per passione.
Il fenomeno del tuning auto è definitivamente passato di moda e così anche diverse aziende specializzate nella produzione di accessori, rischiano definitivamente di sparire dal mercato.