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giovedì, 01 Maggio 2025
  • ANFIA e Federmeccanica: la filiera Italiana dell’Automotive tra transizione e competitività

    ANFIA e Federmeccanica: la filiera Italiana dell’Automotive tra transizione e competitività

    Si è svolto presso lo CUOA Business School, l’incontro promosso da Federmeccanica e ANFIA. Tema del dibattito: “La filiera Italiana dell’Automotive tra transizione e competitività”.

    In questa occasione sono stati presentati due studi che rappresentano una fotografia delle opportunità che nel settore automotive italiano, possono nascere a seguito della transizione energetica.

    Nel dibattito su “La filiera Italiana dell’Automotive tra transizione e competitività”, è emerso come ciò che sta accadendo tra Europa e Cina, con l’introduzione dei dazi doganali extra sulle auto elettriche importate dal Paese asiatico, possa creare opportunità ma anche generare rischi.

    Abbiamo bisogno di politiche industriali che puntino soprattutto sull’offerta e sull’innovazione di prodotto più che sugli incentivi sulla domanda che devono rimanere soluzioni marginali“, dichiara Federico Visentin, Presidente Federmeccanica e Presidente & CEO Mevis, “Ci auguriamo che la nuova Commissione Europea rifletta sulla necessità di introdurre il principio della neutralità tecnologica per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni: l’elettrico deve essere una delle opzioni e non l’unica soluzione. Dobbiamo puntare alla crescita delle imprese per avere più grandi produttori e nel frattempo attrarre big player stranieri anche cinesi vincolandoli ad investire sulla filiera italiana. In quest’ottica, la politica di dazi è pericolosa in quanto innesca reazioni a catena non controllabili e non possiamo permetterci l’autarchia essendo la nostra una manifattura esportatrice ed un’industria di trasformazione per cui anche l’import è fondamentale”.

    Dello stesso parere è anche Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA e Chief Public Affairs Officer & Board Member di Brembo: “Oggi l’Europa deve andarci stretta, e la necessità di competere con attori industriali non più emergenti ma affermati rappresenta il nocciolo della sfida che le aziende del nostro settore devono affrontare e vincere”.

    Lo studio di La Forgia e Beltrametti ha evidenziato una crescita clamorosa del peso dei produttori cinesi a discapito dei produttori occidentali.

    Secondo lo studio ANFIA – AlixPartners: “Il Governo dovrà mettere in campo nel breve e nel medio e lungo periodo per cercare di colmare queste differenze, in modo che si creino le condizioni per arrivare a produrre in Italia, nel 2028-2030, almeno 1 milione di autoveicoli, coinvolgendo in misura crescente il sistema della componentistica italiana e mantenendo e sviluppando le competenze in ricerca e sviluppo sul territorio”.

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