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giovedì, 28 Marzo 2024
  • I trend tecnologici della componentistica automotive nazionale.

    I trend tecnologici della componentistica automotive nazionale.

    L’accelerazione della domanda e della produzione di veicoli elettrici e ibridi avutasi nel 2021 e le prospettive positive per una diffusione progressiva dei powertrain elettrificati obbligano tutti gli attori della filiera a confrontarsi con la transizione in atto.

    La componentistica automotive nazionale guarda sempre più a powertrain elettrici ed ibridi

    Secondo lo studio fatto dalla Camera di Commercio di Torino ed Anfia,  percentuale dei fornitori della componentistica automotive che si definiscono con un buon posizionamento sul comparto dei motori benzina e diesel permane alto (il 73,8% dei rispondenti), come consistente è la quota per le alimentazioni a metano e/o GPL (il 40,1%). Il posizionamento sui  è significativo per il 37,6% delle imprese mentre sulle fuel cells ha un posizionamento di rilievo il 20,6% delle rispondenti. Dopo il lieve calo riscontrato nel 2020, torna ad ampliarsi la partecipazione della filiera a progetti di sviluppo di nuovi powertrain: considerando il triennio 2019-2021 aumenta il coinvolgimento sia per il powertrain elettrico (il 29,4%), sia per quello ibrido (30,3%), ma soprattutto incrementa la quota di imprese che ha preso parte a progetti di riduzione delle emissioni su motore a combustione interna, attraverso nuovi materiali e alleggerimento del peso dei veicoli (il 25,2%). A sottolineare il crescente interesse per le fuel cell, arriva al 15,6% la porzione di realtà aziendali che hanno aderito a progetti che sviluppano questa tecnologia.

    Componentistica automotive nazionale: addetti, competenze e nuovi fabbisogni 

    Aumentano le imprese con personale interno laureato, passate dall’84% del 2017 all’88% del 2021, ma questo non ha comportato un incremento della forza lavoro specificatamente impiegata in ricerca e sviluppo. Per i prossimi cinque anni le imprese della componentistica automotive segnalano un diffuso bisogno di nuove figure professionali, da destinare in particolare ai processi produttivi (il 62% delle aziende)all’automazione e sistemi meccatronici (il 53%), ai prodotti e materiali (il 48%), nonché alla sostenibilità ambientale (il 47%). 

    R&S:  calano gli investimenti in innovazione della componentistica automotive

    Le imprese che hanno investito nell’anno 2021 in R&S sono, secondo quanto riferisce il report Anfia, il 67%, in progressiva diminuzione nel triennio; il calo ha interessato tutte le categorie di fornitura, a eccezione di alcuni segmenti, quali gli E&D, che tornano ai livelli del 2019. Cala nell’ultimo anno anche la quota di addetti in R&S, benché si rilevi una maggiore proiezione verso l’innovazione di prodotto (il 55% a fronte del 40% dell’anno precedente) e una più forte apertura a forme di collaborazione nelle attività di ricerca, specie con altre imprese.

    Nell’ultimo triennio, le motivazioni che principalmente hanno ostacolato l’innovazione delle aziende afferenti alla componentistica automotive sono i costi troppo alti (per il 25,3% delle imprese con grado di importanza elevato), l’instabilità della domanda (per il 24%) e la carenza di personale qualificato (per il 22,5%).  Quanto alle misure di sostegno alla filiera automotive intraprese finora dalle istituzioni pubbliche, per le imprese nel recente passato sono risultate efficaci soprattutto le iniziative di digitalizzazione e innovazione delle imprese (Piano transizione 4.0) e l’estensione della CIG, che ha svolto un ruolo fondamentale nel supportare il sistema produttivo italiano nel periodo più acuto della crisi. Con il ritorno alla normalità, si richiedono soprattutto iniziative dirette al contenimento dei costi dell’energia elettrica (l’82% degli operatori), progetti di digitalizzazione e innovazione (il 71%), nonché gli interventi specifici diretti a R&S (il 67%). 

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