Lo smart working fa bene ai ricambi auto.
Se nella Pubblica Amministrazione, il lavoro agile ha dato prova, durante l’emergenza sanitaria, di essere performante così lo è stato anche nell’aftermarket nazionale. Ne esprimono un giudizio positivo e collettivo i relatori intervenuti di recente al sesto appuntamento online “4 parole con il ricambio” promosso dal Giornale dell’Aftermarket.
Smart working: case histories in aftermarket
Matteo Barcellanti, direttore commerciale di Metelli, dice in proposito: “Dopo un primo momento di organizzazione, siamo riusciti a lavorare in modo efficace. Questa prima esperienza, sarà un modus operandi in futuro, migliorandola sempre più”. Per Alessandro Orsini, head Group of Europe per PETRONAS, lo smart working è stato un terreno su cui evidenzia: “ci siamo industriati per farlo. Ci sono cose che però vanno fatte fisicamente ed altre a distanza”. “Lo abbiamo fatto per le funzioni commerciali e d’ufficio” spiega invece Carlo Palmitessa, general manager di Unigom. Ne rimarca la valenza Massimo Pellegrino, direttore vendite Indipendent Aftermarket Trade di ZF Aftermarket, che evidenzia: “in Italia abbiamo spostato 100 lavoratori in smart working. Il risultato è stato positivo al di là di ogni aspettativa, non abbiamo mai lasciato i clienti da soli. Il servizio è stato buono in un momento complicato”. “Ci siamo messi in smart working da fine febbraio, abbiamo dovuto ritarare molto bene le attività del territorio ed anche il nuovo piano di marketing. Lo smart working è stato molto performante. Un’esperienza positiva, lo manterremo in futuro. La qualità del lavoro ne ha giovato” sottolinea Dario Spini, director automotive Sud Europa NGK-NTK.
Smart working ed aftermarket
L’impatto sul business dell’aftermarket è tutto da vedere. Se da un lato, si farà sempre più ricorso all’auto negli spostamenti per evitare assembramenti (a beneficio del post-vendita), lo smart working di contro potrebbe ridurre la mobilità su quattroruote, visto che i lavoratori non devono recarsi necessariamente in azienda per svolgere le proprie mansioni professionali.
Smart working: cos’è
Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro. Una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività. Leggi il nostro approfondimento sullo smart working.
Stefano Belfiore