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lunedì, 19 Maggio 2025
  • Transizione elettrica: Renault e Stellantis chiedono flessibilità

    Stellantis - Mirafiori - Fiat 500 elettrica

    L’Unione Europea ha delineato un futuro a emissioni zero per il settore automotive, stabilendo il termine del 2035 per le nuove immatricolazioni a combustione interna. Una visione ambiziosa, che però secondo alcuni dei maggiori protagonisti del comparto rischia di trasformarsi in un boomerang. Luca de Meo, Amministratore Delegato di Renault, e John Elkann, Presidente di Stellantis, lanciano un monito chiaro: un percorso obbligato, senza un adeguato supporto della domanda e delle infrastrutture, può mettere a rischio la competitività industriale del continente.

    Nel cuore della questione c’è l’approccio legislativo: una transizione forzata verso l’elettrico potrebbe generare effetti controproducenti, soprattutto in un contesto in cui i costi restano elevati e la crescita della domanda rallenta. Stellantis e Renault sottolineano come le aziende europee abbiano già investito ingenti risorse nella conversione degli stabilimenti e nello sviluppo di piattaforme elettriche, ma evidenziano la necessità di un sostegno concreto, sia normativo che industriale.

    Il timore principale è la perdita di indipendenza tecnologica a vantaggio di attori extraeuropei, in particolare cinesi, già oggi dominanti nella produzione di batterie e componenti strategici. Per evitare che decenni di know-how vadano dispersi, occorre sviluppare una filiera continentale solida, capace di garantire approvvigionamenti sicuri e sostenibili di materiali e semiconduttori.

    Stellantis e Renault, nel loro futuro i carburanti alternativi 

    Centrale anche il tema dell’accessibilità: l’elettrico resta ancora fuori portata per una larga parte del pubblico. Prezzi elevati, carenze infrastrutturali e dubbi sull’autonomia reale frenano la diffusione. Da qui l’appello a politiche di incentivo più equilibrate, che includano investimenti nelle reti di ricarica, misure fiscali e un piano per la riqualificazione dei lavoratori del settore termico.

    L’obiettivo della neutralità climatica resta condiviso, ma secondo De Meo ed Elkann, servono scelte meno dogmatiche. Aprire a carburanti alternativi come e-fuel, idrogeno e biocarburanti, mantenendo una neutralità tecnologica, sarebbe una strada più pragmatica per tutelare ambiente, industria e occupazione.

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