Continuano i problemi per Tesla, la Casa automobilistica elettrica più famosa al mondo di proprietà del miliardario americano Elon Musk.
Il numero uno di Tesla, nei giorni scorsi, ha citato in giudizio l’Agenzia dei trasporti svedese e il servizio postale svedese per ciò che definisce «un attacco discriminatorio illegale diretto a Tesla».
Ma qual è la colpa dei servizi svedesi nei confronti di Tesla?
Gli operatori di Postnord avrebbero deciso di bloccare la consegna delle targhe destinate proprio a Tesla impedendo la circolazione di nuove auto elettriche del marchio. Il presunto boicottaggio rappresenta la risposta dei lavoratori alla decisione di Musk di non firmare il contratto collettivo svedese che garantisce condizioni migliori per i lavoratori dell’azienda.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Aftonbladet, i lavoratori di Postnord hanno intrapreso un’azione sindacale con la quale vogliono forzare Tesla a firmare il contratto collettivo con i meccanici e l’agenzia dei trasporti si è rifiutata di consegnare le targhe con altri mezzi, affermando di essere obbligata da contratto a rivolgersi a Postnord.
Una situazione che va avanti già dallo scorso 20 novembre. E il primo grado sembra far sorridere Musk: il tribunale distrettuale di Norrkoping ha infatti stabilito che l’agenzia postale dovrà trovare il modo di consegnare le targhe a Tesla entro una settimana per evitare di essere sanzionata con una multa da 1 milione di corone svedesi, pari a circa 95.383 euro.
“Siamo lieti che con questa decisione Tesla potrà continuare a fornire nuove auto ai nostri clienti”
Non si è fatta attendere la risposta dei diretti interessati. Il sindacato svedese, Seko, ha commentando che «esiste un modo semplice per Tesla per risolvere questo problema, ovvero firmare un accordo collettivo con If Metall».
La presidente della Seko, Gabriella Lavecchia, ha spiegato che la battaglia intrapresa da If Metall è anche la sua perché «è importante per l’intero modello di contratto collettivo svedese».
La sentenza è solo l’ultimo atto di un faccia a faccia che vede Tesla contrapposta ai gruppi sindacali svedesi, con l’azienda americana che non ha intenzione di sottoscrivere un contratto collettivo di lavoro, in Svezia alla base della regolamentazione del mercato. l portavoce del sindacato dei lavoratori di PostNord ha dichiarato alla Reuters che Tesla potrebbe facilmente mettere fine a tutti i disagi iniziati a fine ottobre semplicemente firmando l’accordo richiesto.
Il problema, però, sembra essere pronto a scoppiare: anche i meccanici svedesi hanno infatti interrotto la manutenzione delle auto Tesla e diversi sindacati, tra cui i lavoratori postali, si sono uniti in un’ondata di solidarietà molto comune in Svezia. Anche gli operatori portuali dei quattro maggiori porti svedesi sono intervenuti interrompendo le consegne di veicoli con lo scopo di esercitare una maggiore pressione sulla casa automobilistica.