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Stellantis, il difficile equilibrio tra ritardi di produzione e nuove strategie

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Stellantis - Mirafiori - Fiat 500 elettrica

Stellantis - Mirafiori - Fiat 500 elettrica

Il primo semestre del 2025 ha portato alla ribalta nodi irrisolti per Stellantis, il gruppo nato nel 2021 dalla fusione tra PSA e FCA. I dati mostrano una fase di rallentamento, con consegne in calo, ritardi nello sviluppo dei modelli e una transizione elettrica ancora fragile.

Tra gennaio e giugno 2025 sono stati consegnati 2.664.000 veicoli, il livello più basso dall’anno della fusione, pari a una flessione del 7,2% rispetto al 2024. L’Europa allargata (EMEA) ha segnato un -7,1%, frenata dall’avvio lento dei nuovi modelli di segmento B. Ancora più pesante il quadro in Nord America per Stellantis, con un calo del 12%. A bilanciare parzialmente la situazione, Sud America (+20%) e Medio Oriente/Africa (+5%).

Il peso dell’Europa sulle vendite globali è sceso dal 52% del 2021 all’attuale 48%, segnale di un gruppo sempre più orientato a diversificare la propria presenza sui mercati internazionali.

Stellantis, ritardi nei modelli e tempi di sviluppo troppo lunghi

La dirigenza ha attribuito parte delle difficoltà ai dazi doganali, ma il vero problema emerge dall’offerta di prodotto. Negli Stati Uniti, su circa 600.000 immatricolazioni, quasi quattro veicoli su dieci arrivavano da stabilimenti fuori dal Paese, una quota in calo rispetto al 2024.

La gamma importata, però, resta legata a modelli ormai datati come Jeep Compass e i minivan Chrysler Pacifica/Voyager, entrambi sul mercato dal 2016. Anche i lanci più recenti, dalla Jeep Wagoneer S elettrica alla Dodge Hornet, fino ad Alfa Romeo e Maserati, non hanno ancora raggiunto i volumi sperati.

La lentezza nello sviluppo continua a rappresentare un ostacolo. L’Alfa Romeo Tonale è arrivata tre anni dopo la presentazione del concept, la Fiat 500 elettrica del 2020 ha visto la variante termica solo nel 2025 e la nuova Fiat Grande Panda ha raggiunto i clienti un anno dopo il debutto. Una sequenza di ritardi che ha lasciato scoperti segmenti cruciali, mentre marchi come Chrysler e Dodge hanno vissuto interi anni senza modelli inediti.

La sfida dell’elettrico e il futuro del gruppo

Sul fronte elettrico, la collaborazione con la cinese Leapmotor apre prospettive interessanti, soprattutto nel segmento delle vetture più accessibili. Tuttavia, la concorrenza asiatica procede a ritmi molto più rapidi, imponendo a Stellantis un’accelerazione che finora non si è vista.

Con 14 brand sotto lo stesso tetto, il rischio di frammentare le risorse è elevato. La priorità per il nuovo CEO Antonio Filosa sarà concentrare gli investimenti sui marchi più strategici, rafforzando la presenza in mercati chiave come Stati Uniti, Europa e Cina.

Le linee guida appaiono chiare: ridurre drasticamente i tempi di sviluppo, rilanciare i brand storici e proporre modelli elettrici competitivi non soltanto sul prezzo, ma anche su design e contenuti tecnologici.

Il 2025 diventa così un anno cruciale. Più che i dazi o le oscillazioni dei mercati, la vera sfida per Stellantis resta il fattore tempo: in un’industria che corre veloce, il gruppo non può più permettersi ritardi.