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lunedì, 15 Settembre 2025

Mercato auto: Italia indietro sull’elettrico

Auto elettriche, in Europa crollano le vendite

Il settore automobilistico europeo vive un periodo di contrazione, e l’Italia non fa eccezione. Dai dati diffusi da Allianz Trade in occasione del Salone dell’Auto di Monaco emerge che nei primi sette mesi del 2025 le immatricolazioni in Europa hanno segnato una flessione dello 0,7%. Le principali economie – Germania (-2%), Francia (-8%) e Italia (-4%) – hanno guidato il calo, confermando un quadro complessivamente debole.

Se a livello europeo l’elettrico avanza, pur restando sotto gli obiettivi fissati da Bruxelles, in Italia la situazione appare ancora più complessa.

Italia fanalino di coda nella corsa all’elettrico

La media europea delle nuove immatricolazioni di veicoli elettrici è pari al 15,6%, lontana sia dal target UE del 20% sia dal traguardo IEA del 50% entro il 2030. In Italia, invece, la quota è ferma al 5%.

Nonostante il nostro Paese sia uno dei mercati auto più importanti del continente, la transizione ecologica procede a rilento. La preferenza dei consumatori continua a concentrarsi sulle ibride, ritenute più convenienti per prezzo e autonomia, ma questa tendenza rallenta il percorso verso la decarbonizzazione.

Il nodo cruciale resta quello delle infrastrutture di ricarica, ancora poco capillari, insieme all’instabilità degli incentivi e alla mancanza di filiere industriali dedicate alle nuove tecnologie.

Concorrenza globale e nuove sfide per i costruttori

L’industria automobilistica europea deve fare i conti anche con pressioni internazionali. Le esportazioni verso la Cina sono crollate del 40% nel primo semestre 2025, mentre quelle verso gli Stati Uniti hanno segnato un -14%. Al contempo, i marchi cinesi stanno rafforzando la loro presenza in Europa, proponendo modelli elettrici e ibridi con prezzi competitivi, spesso sotto i 30.000 euro.

Questa dinamica, unita al rallentamento della domanda e ai dazi crescenti, ha eroso i margini dei costruttori europei di oltre 200 punti base nella prima parte dell’anno. Le aziende rispondono con riduzioni di costi, razionalizzazione delle gamme e maggiore selettività negli investimenti.

La sfida per il biennio 2025-2026 sarà bilanciare stabilità economica e innovazione: dalle batterie riciclabili alla mobilità autonoma, passando per l’approvvigionamento di terre rare, ogni scelta sarà determinante per il futuro dell’automotive europeo.

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