Gli autoriparatori sono soddisfatti della storica sentenza del 5 ottobre della Corte di Giustizia Europea.
Una volta per tutte è stata chiarita l’importanza degli autoriparatori e della loro possibilità di intervenire liberamente sulla riparazione dei veicoli avendo libero accesso ai loro dati.
La possibilità di utilizzare il flusso informativo per diagnosi, manutenzione e riparazione dei veicoli è fondamentale per il libero mercato, in particolar modo la sentenze della GCEU si riferisce al servizio di sblocco del Security Gateway FCA tramite OBD, “sicurezza” ritenuta incompatibile con la normativa prevista dal regolamento europeo 2018/858 che sancisce il diritto di ogni operatore dell’aftermarket di accedere alle informazioni tecniche in modo non discriminatorio rispetto all’operatore ufficiale.
La sentenza emessa a favore degli autoriparatori indipendenti punta il dito contro i blocchi applicati dalle case auto in nome della cybersecrity
Cosa chiede la AFCAR in merito alla sicurezza e sblocco dei dati? Due i punti fondamentali:
- standardizzare i dati da parte dei costruttori: ad oggi è stato introdotto lo schema SERMI per l’accesso alle normazioni di sicurezza del veicolo, il legislatore europeo ha imposto l’uniformità delle case allo standard tecnico UNI EN ISO 18541-2014
- regolare i costi di accesso alle informazioni tecniche: il canone annuale di accesso in tema di sblocco Secure Gateway FCA è passato ad un canone annuo di 275 euro contro i 150 euro del 2021, un aumento unilaterale che grava solo sugli autoriparatori indipendenti.
“AFCAR Italia continuerà la propria azione di supporto e collegamento con le federazioni europee affinché la vittoria appena ottenuta, un vero caso di Davide contro Golia, produca altri frutti, poiché da un mercato post-vendita trasparente ed equo tutti traggono vantaggio, compresi i consumatori, che potranno continuare a scegliere i servizi in un sistema ampio e diversificato.”