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giovedì, 26 Giugno 2025
  • CONOU 2024: l’Italia leader UE nella rigenerazione degli oli usati

    Olio per Auto a Benzina: consigli per la scelta

    Nel panorama europeo della gestione degli oli minerali esausti, l’Italia conferma una posizione di assoluto primato. Il sistema guidato da CONOU, attivo sin dagli anni Ottanta, ha raggiunto nel 2024 una quota di rigenerazione pari al 98% del totale raccolto, a fronte di una media UE ferma al 61%. Un risultato che non solo consolida una leadership consolidata, ma la rafforza ulteriormente con l’introduzione di nuove certificazioni ambientali.

    Il nuovo Rapporto di Sostenibilità 2024, sottoposto a revisione e certificazione anche sul fronte del Life Cycle Assessment (in linea con le norme ISO 14040 e ISO 14044), documenta una crescita nella raccolta: 188.000 tonnellate di olio usato, in aumento rispetto alle 183.000 del 2023, nonostante un calo complessivo del mercato del 2%. Merito dell’impegno congiunto dei 58 Concessionari presenti sul territorio, capaci di recuperare ogni residuo possibile, fino all’ultima goccia.

    Olio usato: raccolta capillare e rigenerazione di qualità

    Secondo il Presidente del CONOU, Riccardo Piunti, la qualità dell’olio rigenerato raggiunge livelli equivalenti a quelli del prodotto vergine, mantenendo prezzi di mercato competitivi. “La nostra azione si fonda su principi di rigore e trasparenza lungo tutta la filiera: l’olio in uscita rispetta standard elevatissimi, tanto da suscitare l’interesse di Paesi anche extraeuropei intenzionati a replicare il modello CONOU”, ha dichiarato.

    La rete consortile italiana si avvale di 2 imprese di rigenerazione e 3 impianti specializzati. Meno dell’1,5% dell’olio raccolto viene avviato a combustione o termodistruzione, a conferma dell’altissima efficienza del sistema. Nel solo 2024 sono stati effettuati 6.907 conferimenti da parte di 673 mezzi dedicati, che hanno percorso complessivamente oltre 25 milioni di chilometri, servendo oltre 103.000 siti – l’88% dei quali officine meccaniche.

    La Lombardia guida la classifica regionale con il 21% del totale, seguita da Veneto (11%), Campania (8%) e Lazio (7%). Il Nord Italia fornisce oltre la metà dell’olio raccolto, mentre il Centro incide per il 18% e il Sud con le isole per il restante 26%.

    In linea con l’obiettivo di decarbonizzazione, il Consorzio ha promosso l’adozione volontaria di carburanti alternativi come l’HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), sostituendo progressivamente il gasolio tradizionale nei mezzi di raccolta.

    Sul piano ambientale, il beneficio generato dalla rigenerazione è rilevante: 90.000 tonnellate di CO₂ equivalente evitate (-45% rispetto al ciclo lineare), 7,4 milioni di GJ di combustibili fossili risparmiati (-85%), 49 milioni di metri cubi d’acqua risparmiati (-85%) e oltre 655 milioni di metri quadri di suolo preservato (-91%). A questi si sommano importanti riduzioni degli impatti sanitari: -42% per quelli cancerogeni, -86% per quelli non cancerogeni e un calo del 91% nella correlazione tra particolato e malattie.

    Il valore economico generato è altrettanto significativo. Nel 2024, il sistema ha generato un impatto diretto pari a 73,4 milioni di euro, impiegando oltre 1.850 persone su tutto il territorio nazionale. Il modello CONOU si distingue per la stabilità occupazionale e per la sua capacità di contribuire alla coesione sociale, favorendo il ricambio generazionale nelle imprese familiari del settore.

    Infine, il principio della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) consente al Consorzio, organizzazione indipendente e senza scopo di lucro, di operare senza ricorrere a contributi pubblici, garantendo al tempo stesso un presidio capillare, etico e trasparente su una risorsa altrimenti pericolosa.

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