Volkswagen ha puntato tanto e troppo sulle auto elettriche, con una conseguenza evidente, la chiusura delle fabbriche in Germania.
Un “evento” che non si verificava da decenni, uno dei colossi più importanti della storia dell’automotive ora deve far i conti con una programmazione sbagliata e non in linea con le richieste del mercato. Volkswagen, secondo quanto dichiarato da Olaf Scholz, ha delle responsabilità nei confronti dei suoi dipendenti.
Un programma quello del Costruttore tedesco che in effetti ha puntato tanto e troppo sulle auto elettriche, con evidenti conseguenze in termini di redditività e vendite.
Il colosso automobilistico tedesco ha investito nella progettazione e realizzazione della famiglia ID., vetture proposte esclusivamente con alimentazione elettrica e vendute, almeno inizialmente, a un prezzo ampiamente sotto la media europea.
Secondo il Cancelliere tedesco, le “cattive decisioni manageriali, avrebbero portato a conseguenze evidenti”. Calo della produzione, calo della domanda, esubero del personale e licenziamenti.
L’obiettivo stabilito dalla Commissione Europea in merito al 2035, anno che decreterà la definitiva morte delle auto a combustione interna, sta creando sempre più divari tra Asia e Europa.
Le auto elettriche cinesi, indubbiamente costano meno rispetto a quelle europee, ma hanno anche una tecnologia notevolmente superiore. Questo perché, il governo cinese, a quanto sembra, ha finanziato le aziende e costruttori auto, favorendo il loro progresso tecnologico.
Un fenomeno quello del “damping”, che consiste nel finanziamento da parte dello Stato ad aziende al fine di consentire loro, la commercializzazione di prodotti con prezzi ben al di sotto di quelli concorrenziali.
Volkswagen è in procinto di chiudere una grande fabbrica in Germania.
Nel futuro dell’automotive, le auto elettriche continueranno a seminare “terrore” o saranno finalmente, una vera alternativa alle vetture a combustione interna?