I carburanti sintetici, meglio conosciuti come e-fuel, quelli che nascono attraverso processi chimici, potrebbero avere un ruolo cruciale nella transizione energetica che sta coinvolgendo il mondo dell’auto.
Se ne sente tanto parlare in questi giorni, ma quali sono i vantaggi nell’utilizzo dei carburanti sintetici e soprattutto perché gli e-fuel potrebbero essere “consigliati” nel percorso verso la neutralità carbonica, dall’Europa?
Partiamo da un presupposto, a differenza dei carburanti fossili, quelli che nascono dall’estrazione del petrolio, quelli sintetici vengono prodotti attraverso dei procedimenti chimici.
Si ottengono attraverso una serie di processi chimici che hanno l’obiettivo di creare una struttura “chimica” del tutto simile a quella dei carburanti fossili: elettrolisi dell’acqua, anidride carbonica e fonti esterne industriali (scarti etc…).
Gli e-fuel a differenza dei carburanti fossili hanno un impatto ambientale pressoché neutro
In pratica le emissioni di CO2 prodotte per produrre i carburanti fossili sono perfettamente assorbite dall’ambiente al momento della sua combustione.
Dunque, perché un carburante sintetico sia veramente neutrale dal punto di vista delle emissioni, occorre che al momento della sua produzione, venga utilizzata energia tratta da fonti rinnovabili.
Rispetto alle auto elettriche, quali sono i vantaggi derivanti dall’utilizzo di auto alimentate da combustibili sintetici?
Senza ombra di dubbio, con i carburanti sintetici è possibile utilizzare le classiche strutture che si utilizzano per i combustibili fossili, ad esempio le stazioni di servizio tradizionali.
In secondo piano, le auto moderne, nel 90% dei casi, sono tutte compatibili con gli e-fuel, dunque, si potrebbe arrivare velocemente alla fatidica neutralità carbonica nel trasporto, con un passaggio meno gravoso per gli automobilisti.
Per contro, per produrre i carburanti sintetici occorrono più passaggi, con conseguenti costi maggiori.