Ennesima campagna pubblicitaria rivolta alla lotta contro il fumo. Stavolta a far parlare dello spinoso argomento è il ministro della Salute britannico che ha voluto fortemente il lancio di questa nuova applicazione per iPhone: smoking time machine. Dei danni del fumo oramai se ne parla da anni. Per sensibilizzare l’opinione pubblica si sono mostrati tanti documenti aberranti. Da polmoni anneriti a denti rovinati, dal sistema cardiocircolatorio compromesso fino a ricordare, anche sullo stesso pacchetto di sigarette, che il fumo uccide e fa venire il cancro. Ma forse nell’era dell’immagine c’era bisogno anche di testimonianze concrete dei danni estetici al corpo e al viso.
Con questa nuova applicazione è possibile vedere una proiezione di se stessi nel futuro. Dopo aver scattato una propria fotografia, l’app elabora la foto e sviluppa una possibile immagine di se stessi, nel corso di 20 anni, nei quali gli agenti chimici presenti nella sigaretta agiscono fino a trasformare i capelli ed il viso. E’ possibile sapere se le rughe del contorno occhi o bocca saranno più o meno profonde e come sarà il colorito e la luminosità del nostro viso. Gli aspetti più comuni di deterioramento sono: i capelli bianchi, viso smorto e rughe profonde. Di idee bizzarre per monitorare la propria dipendenza dal fumo o per smettere del tutto se ne trovano tantissime in giro per il web e soprattutto sugli smartphone.
Se parliamo di applicazioni per iPhone, tra le più simpatiche potremmo riportarne alcune: iQuit, l’app che permette di tenere sotto controllo la voglia di fumare (calcola il tempo tra una sigaretta e l’altra); Stop smoking free, l’app che inserendo il giorno in cui hai cominciato a fumare, quante sigarette fumi quotidianamente e il giorno in cui hai deciso di smettere, grazie ad un algoritmo, ti dirà quanti anni di vita hai perso grazie al fumo; Nosmoking Life, l’app che non terrorizza ma incentiva a smettere proponendo un obiettivo; Quit smoking with Andrew Johnson, l’app di un celebre ipnoterapeuta volta ad aiutare i tossicodipendenti penetrando nelle profondità del loro subconscio, attraverso tecniche di rilassamento profondo e mantra mirati; Coach Quit, il sergente che ti assegna un certo numero di sigarette e che ogni volta che si sente il bisogno di fumare ti fa indugiare 5 minuti per pensarci. Ne potremmo elencare tantissime altre ancora ma è d’obbligo ricordare un principio fondamentale. Per superare questo tipo di dipendenza non esiste alcun metodo efficace se non è associato ad una vera e propria volontà di smettere.
FONTE: linkiesta.it