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mercoledì, 10 Dicembre 2025

Boom dei ricambi falsi: come riconoscerli e perché il fenomeno cresce nel 2026

Boom dei ricambi falsi: come riconoscerli e perché il fenomeno cresce nel 2026

Il fenomeno dei ricambi falsi sta assumendo dimensioni preoccupanti. Nel 2025 la contraffazione ha registrato un aumento significativo e il 2026 si prepara a confermare una tendenza già allarmante. La diffusione dell’e-commerce non certificato, il costo crescente delle materie prime e la concorrenza globale hanno favorito un mercato parallelo che mette a rischio automobilisti, officine e ricambisti.

I componenti contraffatti non sono semplici imitazioni: spesso vengono realizzati con materiali scadenti, processi non controllati e nessuna verifica sulla sicurezza. Questo significa freni meno efficaci, filtri inefficaci, cinghie dalla durata imprevedibile e componenti elettronici privi di protezioni adeguate. Ogni anno, secondo le principali associazioni europee di settore, la contraffazione provoca danni economici per miliardi di euro e rappresenta una minaccia costante per la sicurezza stradale.

La proliferazione dei marketplace internazionali ha reso più difficile distinguere prodotto autentico e falsificazione. Molti rivenditori non verificano l’origine della merce, mentre alcuni siti propongono componenti con codici alterati, imballaggi copiati o certificazioni inventate.

Ricambi falsi: bassi prezzi e qualità scadente 

La differenza di prezzo, spesso troppo allettante, è uno dei primi indizi: una turbina, un alternatore o una centralina venduti a cifre irrealistiche sono quasi sempre spie evidenti di un ricambio non autentico.

Per contrastare il fenomeno, ricambisti e officine devono adottare procedure di controllo più rigorose. Verificare l’etichetta, il codice QR, la qualità dell’imballaggio e i dati del produttore è fondamentale.

Anche l’origine del prodotto, in particolare il canale distributivo, fa la differenza: comprare da fornitori certificati riduce drasticamente il rischio di contraffazione.

Un altro elemento chiave è la tracciabilità: i produttori ufficiali offrono sistemi digitali che permettono di verificare l’autenticità del ricambio attraverso app o piattaforme dedicate. Le differenze nei materiali, nella finitura e nel peso del componente sono ulteriori segnali d’allarme per tecnici e professionisti.

Il boom dei ricambi falsi non è un problema marginale, ma una sfida che coinvolge l’intera filiera. Conoscere gli indicatori di rischio e rafforzare i controlli interni è il primo passo per proteggere il cliente, tutelare il proprio lavoro e preservare la qualità del mercato aftermarket.

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