
Nel dibattito sulla mobilità sostenibile, le auto elettriche continuano a essere circondate da una serie di luoghi comuni che spesso ne ostacolano la diffusione. Prezzi troppo alti, batterie che si degradano rapidamente e manutenzione complessa sono solo alcuni dei miti che resistono nel tempo. Ma quanto c’è di vero?
Uno dei pregiudizi più diffusi riguarda i costi di acquisto. È innegabile che le vetture elettriche abbiano, in media, un prezzo iniziale più elevato rispetto a un’auto con motore termico, ma il vantaggio arriva nel medio periodo. Minori spese per carburante, bollo ridotto o assente, accesso alle ZTL e costi di manutenzione inferiori rendono l’elettrico competitivo già dopo pochi anni d’uso.
Altro nodo è quello delle batterie, spesso considerate deperibili e costose da sostituire. In realtà, la tecnologia agli ioni di litio ha fatto passi da gigante: la maggior parte dei costruttori offre oggi garanzie tra 8 e 10 anni o fino a 160.000 chilometri, e il tasso di degradazione reale è inferiore al 2% annuo. Inoltre, il riciclo delle celle e il loro riutilizzo in sistemi di accumulo secondario stanno diventando pratiche sempre più diffuse, sostenibili ed economicamente vantaggiose.
Meno manutenzione, più elettronica: il nuovo paradigma dell’officina
Le auto elettriche richiedono una manutenzione complessivamente inferiore: niente olio motore, filtro carburante o cinghia di distribuzione. Restano invece cruciali la diagnostica elettronica, il controllo delle sospensioni, dei freni e delle batterie di trazione. Questo sta cambiando anche il lavoro in officina, dove cresce la richiesta di tecnici formati sulla gestione dell’elettronica e dei sistemi ad alta tensione.
La verità è che molte delle presunte criticità dell’elettrico derivano da una percezione ormai superata. Le nuove generazioni di veicoli sono più efficienti, sicure e accessibili di quanto si creda. Capire la realtà dietro i miti sulle auto elettriche è il primo passo per abbracciare una mobilità davvero sostenibile e consapevole.


