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venerdì, 07 Novembre 2025

Ricambi falsi online: come riconoscerli e tutelarsi

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Il commercio online ha rivoluzionato il modo di acquistare componenti per l’automotive, ma ha anche aperto la strada a un fenomeno in crescita: la contraffazione dei ricambi auto.
Secondo le più recenti analisi di settore, il giro d’affari legato ai ricambi falsi in Europa supera diversi miliardi di euro l’anno, con gravi conseguenze per officine, ricambisti e clienti finali.

La diffusione dei marketplace internazionali e delle piattaforme parallele ha reso più difficile distinguere un ricambio originale dai ricambi falsi online ben realizzati. Ecco perché è fondamentale conoscere le regole per riconoscerli e difendersi.

Come riconoscere i ricambi falsi online

Un ricambio falso può sembrare identico all’originale, ma spesso tradisce dettagli che un occhio esperto può cogliere.

Tra i principali segnali d’allarme:

  • Prezzo anomalo: se il costo è troppo basso rispetto al mercato, è quasi sempre un indizio di non autenticità.

  • Confezione e marchio: errori tipografici, loghi leggermente diversi, assenza di etichette di sicurezza o codici QR.

  • Assenza di tracciabilità: i produttori seri forniscono sempre un numero di lotto, un certificato o una garanzia riconoscibile.

  • Canali non ufficiali: piattaforme di vendita generiche o marketplace privi di verifica dei venditori.

I ricambi falsi possono provenire da fornitori extraeuropei, ma anche da rivenditori apparentemente legittimi che operano senza controlli diretti. Montarli su un’auto significa mettere a rischio la sicurezza del veicolo, oltre a compromettere la reputazione dell’officina.

I rischi per officine e clienti

Un componente contraffatto non è solo una questione economica. Può causare guasti, incidenti e danni seri al veicolo.

In caso di malfunzionamento, la responsabilità può ricadere anche sull’officina che ha installato il pezzo, con possibili implicazioni legali e assicurative.

Inoltre, un cliente che scopre di avere un componente falso tende a perdere fiducia nel riparatore, anche se quest’ultimo è stato vittima in buona fede.
La tutela della filiera passa quindi anche da una maggiore attenzione in fase di acquisto.

Per difendersi, il primo passo è scegliere canali di approvvigionamento certificati e trasparenti.

I principali produttori e distributori aftermarket mettono oggi a disposizione sistemi di verifica digitale: codici QR, piattaforme di autenticazione o app per smartphone che confermano la provenienza del prodotto.

È buona prassi, inoltre:

  • verificare sempre l’identità del fornitore,

  • conservare documentazione e fatture,

  • segnalare alle autorità competenti eventuali sospetti di contraffazione.

Associazioni di categoria e network come CLEPA, FIGIEFA e ANFIA stanno da tempo promuovendo campagne di sensibilizzazione e banche dati dedicate alla sicurezza dei ricambi.

Lotta alla contraffazione significa difendere la qualità del lavoro di chi opera ogni giorno nel settore.

Ricambisti e officine rappresentano il volto dell’aftermarket: garantire la tracciabilità dei prodotti non è solo un dovere legale, ma un segno di professionalità e credibilità.
In un mercato dove l’online continua a crescere, il valore del “fornitore affidabile” diventa un vantaggio competitivo decisivo.

Perché dietro ogni componente autentico non c’è solo un marchio, ma la sicurezza di chi lavora con competenza e responsabilità.

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